Curiosità su Raffaello Sanzio
Curiosità su Raffaello Sanzio
Curiosità su Raffaello Sanzio, uno dei più grandi e celebri artisti del Rinascimento, nacque ad Urbino nel 1483. Si formò nella “bottega” del padre, pittore alla corte ducale, ma, dopo la sua morte, si recò a Perugia presso la “bottega” del Perugino, affermato artista dell’epoca. A 17 anni veniva già definito “magister“. Nel 1504 si trasferì a Firenze, dove erano attive le “botteghe” di Leonardo e Michelangelo.
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Raffaello Sanzio, inoltre, nel 1508, chiamato da Papa Giulio II, lasciò Firenze per stablirsi in Roma dove creò capolavori di valore inestimabile. A Roma lavorò anche come architetto, realizzando alcuni palazzi e collaborò al cantiere per la Basilica di San Pietro. Raffaello morì il 6 aprile 1520, a soli 37 anni.
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Quando è nato Raffaello?
Curiosità su Raffaello Sanzio: La data di nascita di Raffaello è avvolta nel mistero. Due sono le ipotesi: la prima lo vorrebbe nato “l’anno 1483, in Venerdì Santo, alle ore 3 di notte”, ossia il 28 marzo a Urbino.
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La seconda, invece, fissa la sua nascita il 6 aprile alle ore 3 che corrisponde esattamente alla sua data di morte, avvenuta 37 anni dopo il 6 aprile alle ore 3, curiosamente nel giorno del Venerdì Santo.
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Come si firmava Raffaello?
Curiosità su Raffaello Sanzio: Raffaello nelle sue opere giovanili si firmava “Raph. V” oppure “Raphael Urbinas“, Raffaello da Urbino. Presso la Pinacoteca di Brera di Milano, in una sua famosa opera, lo “Sposalizio della Vergine“, la firma è ben visibile sul portico del tempio.
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Questo affresco risale al periodo giovanile quando Raffaello aveva poco più di vent’anni. Con il passare degli anni, la sua firma diventò “Sancti” in ricordo del padre Giovanni Santi. Ma allora perché lo chiamiamo Raffaello Sanzio? Perché “Sanzio” è una delle possibili variabili di “Santi”.
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Qual è il soggetto preferito da Raffaello?
Il soggetto preferito da Raffaello è la rappresentazione della Madonna, una raffigurazione molto conosciuta ed apprezzata nella storia dell’arte occidentale. Maria è sempre rappresentata calma e dolce e mai sconvolta da emozioni quali il dubbio o il turbamento. Quando nel 1504 Raffaello si trasferì a Firenze, incontrò Leonardo e da quel momento la pittura di Raffaello non fu più la stessa.
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Da lui assorbì la struttura piramidale delle figure e l’equilibrio della composizione, la varietà degli atteggiamenti, le espressioni piene di vitalità ed il paesaggio come sfondo. Anche nei colori, Raffaello riprese la pittura vinciana usando colori morbidi e vellutati che donano al soggetto un senso religioso e un tocco di tenerezza.
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Chi ha realizzato il ritratto di Dante sulla moneta da due euro?
Curiosità su Raffaello Sanzio: Il ritratto di Dante sulla moneta da 2 euro è ispirato all’affresco del Parnaso fatto da Raffaello nella Stanza della Segnatura nei Musei Vaticani. La rappresentazione di Dante nel suo classico profilo con naso aquilino e la testa coronata d’alloro, dona, al Sommo poeta, l’austera bellezza.
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Curiosità su Raffaello Sanzio: ritratto di Dante sulla moneta da due euro
Anche Raffaello stesso era stato ritratto sulle vecchie banconote da 500.000 lire: sul fronte vi era il suo volto mentre sul retro la “Scuola di Atene“, un affronto presente nelle stanze Vaticane. La banconota però rimase in uso per pochi anni, dal 1997 fino all’introduzione dell’euro.
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La Scuola di Atene si trova a Milano o a Roma?
Alla giovane età di venticinque anni, Raffaello andò a lavorare a Roma, su richiesta di papa Giulio II, per affrescare le stanze papali. Ed è proprio nella Stanza della Segnatura che si trova il celebre affresco della Scuola di Atene.
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Tra le cinquantotto figure presenti, tratte dal mondo filosofico e matematico, troviamo nascoste le figure di grandi personaggi a lui contemporanee: dietro Platone si nasconde Leonardo da Vinci con il dito verso l’alto per indicare la ricerca del Bene. Nel volto di Euclide, o Archimede, si nasconde la figura di Donato Bramante, il maestro della prospettiva, mentre Michelangelo presta il suo volto al filosofo Eraclito. Ma non solo Roma, anche Milano ha la sua Scuola di Atene: si tratta del cartone preparatorio realizzato da Raffaello. È in grandezza naturale ovvero 285×804 cm. ed è conservato presso la Biblioteca Ambrosiana di Milano. È il più grande cartone rinascimentale pervenutoci nella sua integrità.
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Il capolavoro giunse alla Pinacoteca Ambrosiana nel 1610 come prestito del conte Fabio II Visconti. Nel 1626 Bianca Spinola Borromeo, vedova di Fabio II Visconti, lo vendette definitivamente all’Ambrosiana per la somma di 600 lire imperiali, una cifra da capogiro per l’epoca.
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Chi fu il primo soprintendente dei beni culturali?
Il 27 agosto del 1515, papa Leone X nominò Raffaello “praefectus marmorum et lapidum omnium” cioé il responsabile per tutti i marmi e le lapidi. In pratica Raffaello ricevette l’arduo compito di cercare a Roma e dintorni, dei marmi da utilizzare per la basilica di San Pietro salvando però epigrafi e frammenti antichi presenti sul territorio.


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Nessun reperto del passato doveva andare distrutto perché custodivano preziose testimonianze. Inoltre, a quell’epoca, era molto in uso la prassi di riutilizzare alcune parti di edifici antichi e quindi la carica assunta da Raffaello era di fondamentale importanza. Raffaello fu anche il primo a stilare una lista dei monumenti più antichi di Roma famosa come la “Lettera di Raffaello d’Urbino a Leone X”, databile 1519.
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Cosa mangiava Raffaello Sanzio?
Raffaello era un po’ ipocondriaco per cui, temendo di ammalarsi, annotava sul suo diario personale tutto ciò che mangiava. Tra gli alimenti più citati troviamo le minestre, qualche pietanza fatta con la cacciagione, il pane e il misterioso pesce d’uovo ossia un uovo fritto rivoltato a forma di pesce.
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Il suo formaggio preferito era la “Casciotta di Urbino“, un formaggio molto apprezzato anche dai Duchi di Urbino.
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Chi è la Fornarina?
Si narra che Raffaello, mentre era impegnato negli affreschi per il Palazzo della Farnesina a Roma, si concedesse ripetute interruzioni per recarsi alla vicina osteria trasteverina per incontrare una ragazza.
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Era Margherita Luti, la figlia del fornaio, da cui il nome Fornarina, e che, in seguito, divenne la modella prediletta di Raffaello. Fu un amore talmente appassionato che alla morte di Raffaello, avvenuta precocemente, la bella Margherita decise di ritirarsi in convento.


Curiosità su Raffaello Sanzio: Sapete che un’opera di Raffaello subì un attacco?
Nel 1958, Nunzio Guglielmi attaccò l’opera più famosa di Raffaello Sanzio, “Lo Sposalizio della Vergine“. Nunzio Guglielmi, in arte “Nunzio Van Guglielmi”, si accanì sul dipinto con un punteruolo e un martello e, dopo aver distrutto il vetro, colpì la Vergine e il centro della scalinata. La tavola rimase profondamente danneggiata e, subito dopo, l’aggressore fu internato nel manicomio di Milano.
Come è morto Raffaello?
Raffaello morì improvvisamente nell’aprile del 1520 a 37 anni. Secondo il Vasari la morte sopraggiunse dopo quindici giorni di malattia, iniziata con una febbre “continua e acuta“.
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Gli “eccessi amorosi” sarebbero stati la causa della febbre curata inutilmente con ripetuti salassi. Questa ipotesi ci farebbe pensare che la sifilide o qualche altra malattia venerea potrebbe essere stato il motivo della sua morte prematura.
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Questo è Raffaello Sanzio, l’artista dell’armonia perfetta tra spazio e figure e il supremo interprete di un cromatismo luminoso.
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Bravissimi, molto interessanti i vostri articoli sull’arte e personaggi storici.
Grazie 👏👏👏👏👏
Grazie mille! ci fa molto piacere, Buona serata!