Alfons Mucha: vita e opere
Alfons (o Alphonse) Mucha è considerato tra gli artisti più importanti dell’Art Nouveau. La sua carriera non si limita soltanto alla pittura, ma eseguì anche manifesti, litografie, sculture, disegni di gioielli e progetti di architettura di interni.
Il suo stile è facilmente riconoscibile: scopriamo insieme quali sono i suoi tratti distintivi.


Alfons Mucha: vita
Mucha nasce in Moravia nel 1860. All’età di 10 anni entra nel coro del Duomo ma a causa del normale cambiamento di voce, nel 1875 è costretto ad interrompere gli studi di canto venendo assunto come impiegato comunale. Intraprende anche studi di disegno.
Tuttavia non riesce ad entrare all’Accademia di Belle Arti di Praga, così si trasferisce a Vienna dove lavora per una ditta di scenografie teatrali, riuscendo a seguire corsi di disegno serali.
A causa di un incendio del teatro, viene licenziato e inizia il suo lavoro come ritrattista presso il conte Khuen-Belassi, suo mecenate, grazie al quale intraprende numerosi viaggi.
Nel 1888 si trasferisce a Parigi dove esegue lavori molto importanti che lo vedono protagonista in illustrazioni per riviste e manifesti pubblicitari stipulando successivamente un contratto con l’attrice Sarah Bernhardt della durata di 6 anni.
Nel 1900 lavora ai bozzetti per gli arredamenti della gioielleria di Georges Fouquet in Rue Royale che diventa uno dei più importanti esempi di architettura d’interni dell’Art Nouveau.
È proprio in questi anni che frequenta costantemente gli Stati Uniti, ritornando anche nella sua terra d’origine, dove oltre a lavori di pittura si dedica anche all’insegnamento.
Il desiderio di Alfons Mucha è sempre stato quello di rappresentare gli eventi della storia, in modo particolare l’epopea della Cecoslovacchia. Si dedica quindi alla realizzazione di un grande ciclo pittorico formato da 20 dipinti chiamato Epos Slavo dove racconta le vicende storiche dei popoli slavi.
Quando nel 1928 si trasferisce definitivamente a Praga, decide di donare questo ciclo alla città. Qualche anno più tardi progetta la vetrata per la nuova cappella del Duomo.
Muore a Praga nel 1939 a causa di un’affezione polmonare.


Alfons Mucha e Sarah Bernhardt
Quando arriva a Parigi nel 1888 non ha più il sostegno economico del conte Khuen-Belassi e decide di dedicarsi al disegno e alla grafica per mantenersi. Inizia quindi a realizzare delle litografie per riviste e giornali di moda.
La vera svolta arriva nel 1894 quando gli viene richiesto di realizzare in meno di una settimana la locandina per il dramma Gismonda dove l’attrice era Sarah Bernhardt. Appena la locandina viene affissa sui muri di Parigi fu subito un grande successo. L’attrice ne rimase così colpita da voler stipulare un contratto con l’artista della durata di 6 anni.
I manifesti realizzati per lei presentano un’altezza di quasi 2 metri, spesso sono rappresentati con profili stilizzati e riportano delle didascalie nella parte superiore ed inferiore.
Il suo impegno con il Théâtre de la Renaissance non si limita soltanto alla rappresentazione delle locandine, ma realizza anche le scene ed i costumi diventando un artista molto ricercato.


Alfons Mucha: stile
Alfons Mucha è uno degli esponenti dell’Art Nouveau (in Italia chiamato anche Stile Liberty) con forti richiami anche all’arte dei Preraffaelliti e alla pittura Simbolista.
Quando si parla di Preraffaelliti si intende un tipo di pittura che predilige la raffigurazione di eleganti e raffinate figure femminili, che con l’Art Nouveau presentano lineamenti ancora più delicati e le figure si arricchiscono di elementi floreali. I suoi soggetti sono inoltre circondati da uno sfondo astratto.
Quello che rende ancora più sofisticate le figure di Mucha sono sicuramente i contorni ben definiti che richiamano le stampe giapponesi, arrivate a Parigi già nel 1867.
Rivoluziona inoltre il concetto di cartellone pubblicitario creando uno stile del tutto nuovo, non più degli annunci scritti a grandi lettere, ma delle vere e proprie opere d’arte.
Tra il 1895 e il 1899 ormai Alfons Mucha aveva uno stile ben riconoscibile, sia quando rappresentava manifesti per opere teatrali sia quando realizzava cartelloni pubblicitari.
In questi ultimi infatti anche se il prodotto reclamizzato è annunciato attraverso delle scritte, la donna è la vera protagonista del cartellone.
Spesso presenta delle lunghe e folte chiome come ad esempio nel manifesto Cycles Perfecta, eseguito per un produttore di biciclette. Qui la donna è rappresentata piegata sulla bicicletta mentre i suoi capelli, che sembrano mossi dal vento, la circondano.


Mucha: opere più significative
Gismonda è la locandina per il dramma teatrale commissionata ad Alfons Mucha all’improvviso per il Théâtre de la Renaissance. Il formato verticale rappresenta a grandezza quasi naturale l’attrice Sarah Bernhardt. L’abbigliamento è raffinato ed elegante, mentre il nome dell’attrice forma quasi un’aureola dietro la sua testa.
Nei medaglioni raffiguranti La Bionda e La Brunetta sono presenti richiami all’arte bizantina come si nota dalla delicatezza dei volti e dalla stesura del colore delicato con degli accenni di color oro. Le due teste presentano, inoltre, un copricapo riccamente decorato.
Nel Ciclo delle 4 stagioni le quattro donne sono ornate da elementi simbolici che identificano le stagioni. Questo ciclo è stato più volte dipinto dall’artista, ad esempio l’Autunno è stato raffigurato sia come una donna sensuale dai capelli scuri, sia come una ninfa dai capelli rossi.
Come già accennato Epos Slavo è un’opera molto significativa per l’artista. Questo ciclo pittorico formato da 20 dipinti si allontana dall’Art Nouveau e dai manifesti pubblicitari per avvicinarsi molto di più al movimento simbolista. In questi dipinti vuole rendere omaggio al popolo slavo che voleva l’indipendenza dall’Impero Austro-Ungarico di cui faceva parte.
L’arista non si dedicò solo alla pittura ma eseguì anche delle opere scultoree di straordinaria bellezza come ad esempio La Natura. Non si sa chi sia la donna rappresentata, ma anche in questo caso eleganza e raffinatezza sono le componenti principali di questo mezzo busto ricoperto di oro e argento.
Alfons Mucha si dedicò anche alla realizzazione di gioielli, per lo più destinati all’uso teatrale, come ad esempio il bracciale a forma di serpe con anello commissionato da Sarah Bernhardt. In questo caso l’artista si ispirò all’antichità.
Articolo di Elena Bruno