Intervista a Marco Giovanni Gianolio


Presentati in breve raccontando di te, da dove vieni e la tua infanzia

Nasco a Carmagnola , in provincia di Torino, il 12 agosto 1978 , sono un bambino
introverso che vive in campagna nell’ astigiano , il contatto con la natura mi porta a
avere una indole da sperimentatore : mi piaceva esplorare posti e spesso , soprattutto
d’estate, con il mio amico d’infanzia feci lunghi viaggi in bicicletta. Scopro fin da piccolo
la mia passione per l’arte e le donne , che sono la rappresentazione stessa della vita.
Gli anni della scuola media e il primo delle superiori fu un periodo abbastanza buio ed
anonimo, ricordo che ero un ragazzo molto introverso mi invaghii di due ragazze che ,
ovviamente, non mi filarono per nulla, guardavano quelli più grandi , i fighi della scuola,
ne soffrii molto.. se ci penso mi fa molto ridere questa cosa.
Adolescente scopro anche la musica, cosa che conoscevo poco prima : un ragazzo che
conobbi e con il quale ebbi una breve amicizia morì molto giovane a causa di una
malattia.

Quel fatto mi segnò molto e mi fece pensare : mi intrufolai in camera sua un giorno
(abitava vicino a me) e presi delle audiocassette che lui ascoltava di un noto gruppo
rock. Me ne innamorai e poco per volta mi copiai tutte le audiocassette che
possedeva… la musica di quel gruppo rock mi accompagna tuttora e la metto
spessissimo soprattutto mentre dipingo.
A scuola nelle superiori studio geometra i primi due anni sono un ottimo studente ma
con il passare degli anni preferisco andare in giro con gli amici invece di andare a scuola
, vado benissimo in Italiano e questo mi salverà sempre per il resto l’ultimo anno lo
passerò più che a scuola in giro per i bar con gli amici o in altri posti tranne che tra i
banchi , nonostante questo non vengo mai bocciato.
E’ un periodo in cui mi diverto anche se un grave incidente motociclistico mi farà molto
soffrire : non camminai per mesi , in uno scontro con un camion credo che rischiai
veramente di perdere la vita , non entro nei dettagli fu molta sofferenza fisica data dalle​
ustioni e dalla impossibilità di poter camminare. Il periodo successivo , quello del
militare che svolsi come obiettore posso definirlo il momento più bello : un gruppo di
ragazzi , un ambiente certamente difficile all’ inizio ma molto spensierato, molto
“ignorante”… Ero diventato uno dei protagonisti di quel gruppo ricordo tanti amici
davvero speciali con cui ne abbiamo combinate di ogni…

E da li fu cosiì per molti anni a seguire , soprattutto tra i venti e i trent’ anni in cui ebbi
anche una lunga relazione: mi sono dedicato più alle feste , all’ alcol e agli eccessi di
ogni tipo che al resto. E’ stato un periodo divertente , forse troppo, ma anche li ho
sperimentato , non mi sono risparmiato nulla, davvero nulla, In questo periodo, ero un
uomo molto diverso da quello attuale, ho sempre dipinto e il mio stile è diventato più
personale, più distintivo.
Successivamente mi trasferisco a Moncalieri dopo la fine di una lunga relazione , qui
tutto cambia: scopro la città , nuove conoscenze , soprattutto alcune, mi cambiarono
profondamente , ma sono certo che tutto partì da me , mi ero reso conto che volevo
essere un uomo diverso, non ero più quello di prima : fu l’inizio di una lenta crescita. La
mia arte si evolve nuovamente ma c’è qualcosa di diverso in lei… Ho diverse
frequentazioni ed alcune relazioni più lunghe poi un altro incidente mi costringe
nuovamente a fermarmi, per un breve periodo.

La mia produzione pittorica era scesa , era stato nuovamente un periodo di eccessi
forse ma vissuti da uomo …. in questo periodo conoscerò una donna con cui avrò una
lunga relazione che mi farà tornare a dipingere in modo costante, ad essere
estremamente creativo : da li capii che l’arte non avrebbe mai più smesso di far parte
della mia vita.
Da anni ormai ho iniziato a fare più ricerca e approcciare l’arte in modo diverso : non ho
mai vissuto normalmente la mia vita e sicuramente non in modo ordinario , e sarà così
per tutta la mia vita…
Essere un artista non è un bottone che puoi accendere e spegnere è un modo di vivere, è qualcosa che hai dentro da sempre…
Molti pensano che essere un pittore o un artista in genere sia qualcosa che puoi fare
così a cuor leggero.
Non è cosi e soprattutto non ci si diventa. Nasci così, ti comporti da artista, vivi da
artista. Sei diverso.
Questo fa la differenza tra uno che disegna ed un pittore, uno che cucina ed uno chef,
uno che fa karaoke ed un cantautore.
Non diventi un artista, lo sei. Sei arrogante, sei vanitoso, sai che ti piace creare stupore,
vuoi essere ammirato.
Sei consapevole di un potere immenso: puoi creare, ogni giorno… hai il potere di
rendere reale quello che vedi nella mente “un quadro è un’idea che ti frulla in testa da
tempo e che un giorno decidi di realizzare”. Io vedo dentro me cose che sono reali, sono
immagini vivide, ho sogni che mi svegliano e mi costringono a prendere matita e
taccuino…
Sperimento di tutto, e quindi fallisco, cado e mi rialzo. Se crei è normale il fallimento, se
rimani immobile non sbagli.
La responsabilità di un artista è creare, tra tante possibilità di una tela vuota , quella
giusta in quel momento, in quel periodo storico, in quel contesto. La mia visione senza
scendere mai a compromessi , infischiandomene del giudizio altrui.

Come ti sei approcciato al mondo dell’arte?

Ricordo che da piccolo disegnavo auto, sin dalla prima elementare la maestra mi disse
che dovevo fare l’artista è uno dei pochi ricordi che ho di lei, lo disse anche ai miei
genitori , era la mia prima fan.​
Ho sempre disegnato , alle medie la professoressa disse invece di un mio disegno che
non era “bello” ma alla mostra della scuola lo espose comunque : quel disegno non mi
fu mai restituito chissà che fine ha fatto…
Credo che fosse alle superiori che iniziai a dipingere seriamente , ero stato ispirato da
mio padre che dipingeva anche lui, da sempre… ho sempre dipinto e disegnato dalle
elementari ma nelle superiori iniziai a dipingere ad olio , a disegnare un po’ ovunque,
anche sui diari dei compagni e sul mio.


Parla del tuo stile

Lo stile che ho evoluto negli anni è la “Black&WhiteArt” rappresentare il mondo di oggi
in una sorta di film in bianco e nero o di una vecchia foto. Spesso appaiono personaggi ,
il fatto di non essere propriamente un pittore commerciale non mi ha mai preoccupato
più di tanto. Penso che ogni artista possa definirsi contemporaneo , figlio del proprio
tempo, da chi dipingeva Madonne a chi pensò di tagliare la tela. Vorrei che la mia arte
sia figlia della mia epoca , creando qualcosa di diverso dal solito e quindi mi faccia
diventare riconoscibile: un artista deve stare in una mostra e lo devi riconoscere subito,
non serve la targhetta a fianco. Ho anche sperimentato ultimamente un nuovo genere ,
mi diverte molto, si basa meno sulla tecnica o sul fatto che un’opera ti faccia pensare ,
è la serie “Bubbles” dove prendo la metafora di una bolla di sapone per parlare di gioco,
di spensieratezza, di libertà : una metafora della vita.


Quali sono gli artisti che più ti piacciono e hanno influenzato la tua pittura?

Amo tutta l’arte , se dovessi sceglierne alcuni : DeChirico è stato uno dei primi che ho
ammirato ma ancora di più suo fratello Savinio , lui l’ho sempre trovato così misterioso
ed affascinante che sta in cima alla mia lista. Picasso inutile citarlo , un innovatore
assoluto, Michelangelo è stato sovraumano capace di realizzare opere ineguagliabili per
la loro maestosità , un extratterreste… sia come pittore che come scultore. Pollock è il
mio pittore informale preferito, ha cambiato il modo di dipingere i suoi quadri mi
lasciano sempre senza parole, ha influenzato molto la mia serie “Bubbles”: Bengt
Lindström lo trovo superbo e tormentato , Rembrandt e il suo uso della luce…. Questi
sono quelli che mi vengono in mente ma ce ne sono molti altri che mi affascinano anche
poco conosciuti Il mio stile in bianco e nero è stato molto influenzato all’ inizio e nei
primi lavori da Xavier Bueno , un pittore che adoro , le sue ragazzine e i loro sguardi
sono cariche di emotività, un pittore di una dolcezza assoluta. Le sue opere mi avevano
colpito anche se poi la mia pittura si è molto differenziata da questo grande artista.

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