5 curiosità su Picasso – pt.1
Introduzione
curiosità su Picasso: Pablo Picasso nasce la sera del 25 ottobre 1881 in Spagna, a Malaga, in Plaza de la Mercede. Suo padre, Josè Ruiz Blasco, è insegnante nella locale scuola d’arte e conservatore del museo della città.
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Fin da piccolo lo avvia all’apprendistato artistico e, a soli quattordici anni, viene ammesso all’Accademia di Belle Arti di Barcellona, da dove, in seguito, si trasferisce all’Accademia di Madrid.
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Dopo continui viaggi a Parigi, nel 1900 si stabilisce lì definitivamente e, in quello stesso anno, fa la sua prima mostra personale. Dal 1901 lo stile di Picasso inizia a mostrare dei tratti originali dedicandosi soprattutto alla decorazione delle sale da pranzo: foglie, fiori, pappagalli e colombi che ritrae e studia in tutte le sue abitudini e atteggiamenti tanto da allevarli e farli volare liberi in casa.
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Inizierà a Parigi una vita piena di contrasti artistici che lo ha reso un protagonista assoluto dell’arte del Novecento. Assieme a George Braque, è stato il padre riconosciuto del “cubismo” e l’opera “Les demoiselles d’Avignon” del 1907, ne segna l’inizio.


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Picasso, viola il tradizionale rapporto tra figura e sfondo mettendo in crisi la tradizione figurativa attraverso la scomposizione e la frammentazione dei piani del reale e l’abbandono della prospettiva lineare centrica e da quel momento l’arte non sarà più la stessa. Muore l’8 aprile 1973 a nella sua casa–atelier di Mougins in Costa Azzurra
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Quanti nomi aveva Picasso?
Prima curiosità su Picasso: Pablo Picasso aveva 7 nomi e 23 parole. Secondo una credenza popolare dell’epoca, avere sette nomi era un modo per proteggere il bambino.
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Il pittore si chiamava: Pablo Diego José Francisco de Paula Juan Nepomuceno María de los Remedios Cipriano de la Santísima Trinidad Mártir Patricio Clito Ruiz y Picasso. Pablo era il nome di un suo zio sacerdote, morto solo due anni prima della sua nascita.
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Quante opere ha prodotto Picasso?
Pablo Picasso, nella sua lunga vita, ha prodotto più di 120mila opere entrando a far parte del Guinness dei Primati. Picasso ha creato, oltre alla pittura realizzata con tecniche artistiche diverse, un po’ di tutto: oggetti decorati, ceramica, allestimento di balletti ed opere teatrali compresa la scrittura di alcuni testi, oltre ad incisioni, litografie e almeno trecento sculture rendendo la sua attività particolarmente poliedrica.
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Non mancano anche le rivisitazione di molti capolavori dell’immenso patrimonio artistico dell’Occidente, con una particolare predilezione per la “Colazione sull’erba” di E. Manet. È ricordato come l’artista più prolifico.
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Qual era la più grande paura di Picasso?
Picasso era “peniafobico” ossia aveva paura di diventare povero ed è anche per questo motivo che ha prodotto così tante opere nella sua vita.
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Quanto tempo ha impiegato Picasso per fare “Guernica”?
Altre curiosità su Picasso: Il 26 aprile del 1937, l’aviazione tedesca bombarda la città basca di Guernica causando un enorme numero di morti tra la popolazione civile. E dopo solo 6 giorni da questo efferato avvenimento, Picasso iniziava la sua opera come mezzo di denuncia contro la brutalità della guerra e le sofferenze che ne derivano.
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In soli 2 mesi, Pablo ha realizzato “Guernica” un imponente dipinto su tela dall’altezza di 3,5 metri e dalla lunghezza di 7,8 metri, che fu esposto nel padiglione spagnolo dell’ “Esposizione universale” di Parigi del 1937 senza ottenere il successo sperato.
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L’opera va letta da destra a sinistra: in alto a destra una donna, in preda al panico per l’incendio divampato nella sua casa, urla alzando le braccia al cielo. Da una finestra, alla sua sinistra, si affaccia una donna che, con un’espressione stupefatta, cerca di illuminare il buio con una lampada ad olio.
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In questa scena di terrore e distruzione, una donna seminuda tenta di scappare mentre al centro della tela un cavallo, anch’esso terrorizzato, avanza in mezzo ai corpi e, voltando la testa a sinistra, nitrisce spaventato.
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Sotto i suoi zoccoli giace un uomo, con molta probabilità un soldato, che riporta una ferita sulla mano sinistra mentre nella mano destra stringe una lama spezzata da cui esce un fiore, simbolo della vita che continua e della speranza che rinasce.
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A sinistra una donna mentre urla tutta la sua disperazione, abbraccia suo figlio neonato e al suo fianco un toro ricorda il suo sacrificio che avviene nell’arena durante la corrida. Tra il toro e il cavallo, Picasso inserisce una colomba, simbolo della pace in una terra ormai distrutta dal dolore.
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Questo angolo del quadro ricorda vagamente una natività sotto i colpi delle bombe. Relativamente a questa opera, curiosa è stata la risposta che Picasso ha dato all’ambasciatore tedesco Otto Abetz quando, giunto a Parigi nel 1940, vedendo una fotografia del dipinto “Guernica” chiese a Picasso: “Avete fatto voi questo orrore, maestro?” Picasso rispose: “No, è opera vostra!”.
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Un’opera magnetica che mostra allo spettatore la forza e l’intensità del suo messaggio. Una copia di Guernica, un arazzo, è esposta in una sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
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Chi era Lump?
Lump, che in italiano significa Birba, era il bassotto che ha rubato il cuore a Picasso. La loro “storia d’amore” è nata il 19 aprile del 1957 quando l’amico fotografo Douncan, si è recato nella villa dell’artista “Le Californie” a Cannes portando con sé un bassotto di 8 mesi.


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Lump, come tutti i cani, ha iniziato ad annusare tutti gli oggetti di quella stanza e addirittura si è concesso il lusso di fare i suoi bisogni su una scultura l’”Homme au mouton”, un bronzo alto più di due metri.
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Con il passare del tempo, l’intesa fra i due è diventata sempre più solida a tal punto che Lump dormirà sullo stesso divano, mangerà a tavola con Picasso e avrà anche un piatto personalizzato.
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A lui ha dedicato molti ritratti: il primo lo ha regalato alla sua futura moglie, Jacqueline Roche. Purtroppo, dopo soli 6 anni di “convivenza”, il cane si ammalò per un problema alla spina dorsale con una conseguente paralisi agli arti posteriori.
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Dopo varie cure prestate in Germania, guarì ma il bassotto si rifiutò sonoramente di tornare da Picasso al “Le Californie”.Lump e Picasso non si videro più ma il loro legame rimase comunque profondo, tanto che i due si spensero a una settimana di distanza l’uno dall’altro.
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Lump morì nel 1973, 10 giorni prima della morte di Pablo. Quando a Picasso venivano fatte domande su Lump, così rispondeva: “Lump non è un cane e non è un piccolo uomo. È qualcos’altro”. Queste erano delle curiosità su Picasso!
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