Curiosità su Sandro Botticelli

Breve Biografia di Sandro Botticelli

Curiosità su Botticelli: Sandro Botticelli nacque nel 1445 a Firenze in via Nuova, oggi via del Porcellana, ultimo di quattro figli maschi e crebbe in una famiglia modesta ma non povera.

Il padre, Mariano di Vanni Filipepi, faceva il conciatore di pelli ed aveva una sua bottega nel vicino quartiere di Santo Spirito. Lo stile di Botticelli subì diverse evoluzioni nel tempo e i maestri principali della sua formazione culturale sono stati Filippo Lippi, Andrea del Verrocchio e Antonio del Pollaiolo.

Sin da giovane, iniziò a lavorare come apprendistato nelle bottega di Filippo Lippi, il suo primo vero maestro, da cui imparò l’eleganza e la bellezza ideale dei personaggi. Inoltre da lui apprese anche il gusto per la linea di contorno e i colori delicati uniti al calore delle figure sacre.

Dal Pollaiolo riprese la dinamicità e il movimento dei personaggi.

Dal Verrocchio acquisì la capacità di dipingere forme solenni e monumentali dove i giochi di luci si fondono in modo sublime.

Da questa sintesi nacque lo stile proprio di Botticelli: una bellezza senza tempo leggermente velata di malinconia.

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 Un talento precoce a tal punto che già a 26 anni riuscì ad aprire una bottega tutta sua. Intorno al 1470 frequentò l’Accademia Neoplatonica di Firenze che, con Cosimo de’ Medici, gli aprì le porte alla corte medicea.

Nella fase tardiva della sua produzione artistica, Botticelli si avvicinò all’espressionismo creando soggetti prevalentemente religiosi e sempre più introspettivi.

Ecco allora che tutta l’opera di Botticelli può essere suddivisa in due fasi che riflettono vita e cultura della Firenze del Quattrocento. Inizia la sua carriera alla corte della famiglia dei Medici con un linguaggio che esprimeva la tensione fantastica della Firenze umanistica volta a trasformare la realtà in bellezza e mito.

Ma nel 1494, con la caduta dei Medici e l’ascesa al potere del frate domenicano Giacomo Savonarola poi impiccato e messo al rogo 4 anni dopo, la vita di Botticelli cambiò profondamente.

Pare fu preso da un furore religioso, abbandonò il mondo magico per una spiritualità pietistica arrivando, secondo il Vasari, a bruciare alcune sue opere datate nei “falò della vanità” dove venivano bruciate tutte le opere ritenute sacrileghe od oscene.

Dopo la ’’Natività Mistica’’ del 1501, in una situazione lavorativa in cui i più ricercati sono Leonardo e Michelangelo, Botticelli non riesce ad avere più lavoro.

Botticelli morì nel 1510, in solitudine e in povertà. 

Curiosità su Botticelli

Qual è il vero nome di Botticelli?

No. Il suo vero nome è Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi.

Molte sono le ipotesi che circolano sull’origine del soprannome Botticelli. Secondo il Vasari, il pittore, da piccolo, sarebbe stato un bambino molto vivace a cui piaceva scherzare e il padre, stanco del suo comportamento, lo avrebbe inviato nella bottega di un orafo “con un suo compare chiamato Botticello”, cioè colui che batteva l’oro. Da qui, secondo il noto storico, sarebbe nato il soprannome.

Questa ipotesi, però, sembra che abbia poca veridicità perché il padre, in una dichiarazione, avrebbe detto che Sandro “sta allegere ed è malsano”. Questa dichiarazione presenterebbe un bambino molto tranquillo impegnato, per buona parte della giornata, a “leggere” o a “legare le gioie” e di precaria salute.

Un’altra ipotesi, invece, vuole che il soprannome “Botticello” sarebbe appartenuto al fratello e passato in un secondo tempo a Sandro. In questo caso il termine si riferisce ad una persona bassa, grossa, colorita e piena di vino  o forse ancora riferita all’attività dell’altro fratello Antonio che batteva l’oro, battigello.

Quale sarà la vera ipotesi? A voi la scelta. 

Ritratto di giovane con tondo di Santo

Quanto valgono le opere di Botticelli?

Curiosità su Botticelli: “Ritratto di giovane con tondo di Santo” di Sandro Botticelli è il secondo quadro di epoca rinascimentale più pagato della storia dopo il “Salvator mundi”. È stato venduto a New York per oltre 92 milioni di dollari. Il quadro apparteneva alla collezione dell’imprenditore statunitense Sheldon Solow che lo aveva acquistato negli anni ‘80 durante un’asta a Londra per la cifra di 1,3 milioni di dollari per poi donarlo alla sua fondazione privata. L’opera è stata acquistata al telefono da Lilia Sitnika, capo del desk Russia di Sotheby’s a Londra. 

Curiosità su Botticelli
Cicciolina incarna la “Venere” di Botticelli

La “Venere” di Botticelli è un’opera pornografica? – Curiosità su Botticelli

No anche se, poco tempo fa, un famoso canale di contenuti pornografici ha scelto proprio la “Venere” di Botticelli per girare un video. La protagonista del filmato è la famosa pornostar Ilona Staller, in arte Cicciolina, moglie e modella del noto artista Jeff Koons. La bionda Cicciolina, in una tuta molto succinta, è ripresa mentre emerge dalla conchiglia con un ballo osè. 

Curiosità su Botticelli
Lapide Botticelli

Dove è sepolto Botticelli?

Curiosità su Botticelli: Sandro, dopo la morte, riposa nella tomba di famiglia nella chiesa di Ognissanti a Firenze. Egli morì il 17 maggio 1510 in solitudine e in povertà. Qualche anno prima, il 16 novembre 1502, Sandro ha ricevuto una denuncia anonima di sodomia da cui poi sarà prosciolto. Forse è stata semplicemente una calunnia avanzata da qualche rivale in arte ma che comunque ha fortemente danneggiato la vita privata e professionale dell’artista. 

Curiosità su Botticelli
Ritratto di Giuliano de’ Medici

Dove ha lavorato Botticelli?

Sandro Botticelli ha lavorato a Firenze e a Roma. A Firenze ha lavorato per i Medici mettendo in campo i suoi ideali di bellezza e armonia. Ha eseguito numerosi ritratti per la famiglia medicea come ad esempio ne “L’adorazione dei Magi” dove si ritrovano molti membri della suddetta famiglia. Nella rivisitazione di una novella del Decameron di Boccaccio, compare lo stemma mediceo che fa pensare a Lorenzo il Magnifico come committente.  Anche “La primavera” è stata realizzata per un esponente della famiglia de’ Medici, Lorenzo di Pierfrancesco.  In “Pallade e il Centauro” va in scena una esaltazione della figura di Lorenzo il Magnifico quando era alleato con il Regno di Napoli. Il suo passaggio a Roma avvenne il 27 ottobre del 1480 per lavorare nella Cappella Sistina. Le opere da realizzare erano: Le Prove di Cristo, Le Prove di Mosè, La Punizione dei ribelli e la raffigurazione di alcuni papi.

Curiosità su Botticelli
La Primavera

La “Primavera di Botticelli era ammalata? – Curiosità su Botticelli

Curiosità su Botticelli: A sollevare questo dubbio sono le due forme di polmoni, disegnati dalla fitta vegetazione e ben visibili sullo sfondo, dietro la figura centrale di Venere. Questi polmoni potrebbero avere una doppia interpretazione: da un lato potrebbero essere collegati alla teoria del ciclo della vita che ha il suo punto di forza nel respiro divino. La seconda ipotesi potrebbe invece essere collegata alla musa ispiratrice di Botticelli, Simonetta Cattaneo Vespucci, che è morta giovane per tubercolosi. A buon diritto, il patologo Giorgio Weber sostiene che sul volto della Venere della “Primavera” appare un pallore cianotico che potrebbe essere il segnale di una nascosta tubercolosi. Sarà proprio così?

Curiosità su Botticelli

Chi era Marsilio Ficino?

Marsilio Ficino era il filosofo di corte dei Medici. Da Cosimo de’ Medici ha avuto l’incarico di tradurre dal greco tutto Platone e sempre grazie a lui, ha potuto fondare la nuova Accademia Platonica. Questo nuovo circolo di intellettuali si ritrovava nella Villa medicea per portare in auge il platonismo. Nasce così la corrente del neoplatonismo che ha influenzato in modo profondo il pensiero artistico.

Il tema della bellezza e dell’amore assume un’importanza principale perché attraverso questi canali, l’uomo poteva elevarsi allo stadio più sublime dello spirito. E Botticelli, nelle sue opere, si è lasciato molto influenzare dalla filosofia neoplatonica di Ficino.

 

Un chiaro esempio della filosofia neoplatonica la si ritrova nella “Primavera” dove il cosmo riceve luce da Dio e ogni cosa porta in sé l’impronta del divino.

L’uomo svolge il ruolo di intermediario tra ciò che è terreno e la divinità attraverso relazioni improntate ad intuire la presenza di Dio: ogni cosa rimanda ad un’altra fino a giungere alla comprensione di Dio. 

Curiosità su Botticelli
Simonetta Vespucci Cattaneo

Chi era la moglie di Botticelli?

Botticelli non si è mai sposato anzi, non sono mai trapelate notizie alcune sulle sue relazioni amorose. Si racconta che una notte, avendo sognato di essersi sposato, si era svegliato di soprassalto e, nel timore di riaddormentarsi e riprendere l’incubo, aveva passato il resto della notte a vagare per Firenze.

Qualcuno però, ha voluto insinuare che Sandro avesse avuto una relazione con Simonetta Vespucci Cattaneo, una bella donna fiorentina. Simonetta Cattaneo, sposata a 16 anni con il banchiere Marco Vespucci, è stata molto probabilmente la musa ispiratrice dei volti di Botticelli ma non vi sono certezze sulla loro relazione amorosa. Tale diceria si sarebbe sviluppata sulla base della richiesta di Sandro di essere sepolto accanto a Simonetta. Questa richiesta è però priva di ogni fondamento perché il desiderio di Botticelli non era legato alla sepoltura della nobildonna fiorentina ma semplicemente perché le tombe di famiglia si trovavano nella stessa chiesa di Ognissanti.

Di sicuro, la bella Simonetta, dopo la sua morte, ha incarnato l’ideale di bellezza a tal punto da ispirare molti poeti, pittori e artisti tra cui il nostro Botticelli. 

Botticelli aveva il senso dell’humor? – Curiosità su Botticelli

Botticelli era stato definito dal Vasari come un tipo “piacevole e faceto”.

In gioventù, Sandro lavorava in una casa abitata da tante persone. Essendo lui l’ultimo di quattro figli, in quella casa vivevano i fratelli, le cognate, i nipoti, i garzoni e gli allievi: una casa dove non c’era tanto posto per la meditazione e il silenzio.

Un giorno, accanto alla sua abitazione, si stabilisce un tessitore con ben otto telai che recavano un gran fastidio a Sandro. Il pittore chiese al nuovo vicino di casa di essere meno rumoroso ma il tessitore rispose che a casa sua era libero di fare quello che voleva.

A quel punto Botticelli ebbe un’idea: poiché il suo muro di casa era più alto di quello del vicino, mise in alto un grosso masso. Ad ogni vibrazione del muro causato dai telai in funzione, il masso dava l’impressione di cadere sul vicino, il quale, molto preoccupato, corse da Botticelli a fare presente la situazione alquanto pericolosa. La risposta di Sandro fu stucchevole: “In casa mia voglio e posso far ciò che più mi piace”.

E questo è solo il primo esempio perché sembra che spesso Botticelli, con finissima ironia, si sia preso beffa di allievi, frati e di chiunque avesse contatti con lui. 

Esiste ancora l’osteria delle “Tre rane”? – Curiosità su Botticelli

Sandro ha lavorato, per un breve periodo, anche nella bottega del Verrocchio dove ha avuto la fortuna di conoscere il genio dell’arte, Leonardo da Vinci.

In questo periodo, tra i due artisti sarebbe nata un’amicizia che li avrebbe portati ad aprire una trattoria: “Tre rane”.

La trattoria si trovava nella zona vicino a Ponte Vecchio, la parte più commerciale della città. I clienti venivano accolti da due insegne dipinte una da Leonardo e l’altra da Sandro e abbellite da due vecchi scenari sottratti dalla bottega del Verrocchio.

Curiosità su Botticelli: Il menu sui cui scegliere i piatti era molto originale: era scritto da destra a sinistra, nello stile del mancino Leonardo, e illustrato dalle immagini di Botticelli. I piatti erano numerosi e andavano dalla ribollita all’arista, dal baccalà ai ranocchi fritti. Purtroppo l’osteria non ebbe molta fortuna e in breve tempo se ne furono perse le tracce. 

Qui di seguito vi propongo la ricetta di Leonardo che è diventato il piatto forte della loro osteria: zuppa di rana. “Spella tre rane (poiché la pelle della rana di certo non aiuta la digestione), poi togli le interiora (poiché le interiora della rana secernono vari tipi di veleno), a questo punto, dopo aver bagnato le rane nel miele, immergile per un’ora in una pentola d’acqua bollente, con una carota e un po’ di cumino. Passa tutto al setaccio e otterrai una zuppa dal sapore eccezionale”.

Ecco Botticelli: il pittore che amava godere la vita con filosofia unendo all’arte il suo spirito gioviale. 

Articolo di Canti Franca

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