Roy Lichtenstein: Vita e opere in 5 minuti


Roy Lichtenstein

Breve biografia di Roy Lichtenstein:

Roy Lichtenstein nasce a New York il 27 ottobre 1923 da una famiglia di religione ebraica della classe media: il padre era agente immobiliare, la madre casalinga ma anche discreta pianista.

Durante la scuola inizia ad interessarsi all’arte, al design e alla musica, in particolare al jazz. Dopo il diploma alla New York’s Franklin School for Boys, frequenta anche l’Art Students League di New York, dove segue i corsi di Reginald Marsh.

Nel 1940 si iscrive all’Università dell’Ohio, che offriva un corso di laurea in Belle Arti. Dal 1943 al 1946 partecipa alla seconda guerra mondiale come tecnico nell’esercito degli Stati Uniti. Nel 1946 riprende gli studi universitari e frequenta i corsi di pittura di Hoyt Sherman, che ebbe una notevole influenza sul suo lavoro futuro.

Dopo la laurea si iscrive alla Scuola di specializzazione in Belle Arti, che porta a termine nel 1949, anno in cui sposa la prima moglie Isabel Wilson. Da lei ebbe due figli. Dal 1960 al 1963 insegna al Douglass College, nel New Jersey.

Conosce Allan Kaprow, Claes Oldenburg, George Segal e frequenta anche gli artisti di Fluxus, tra cui George Maciunas e Dick Higgins.

Cosa ha fatto Roy Lichtenstein?

Dal 1961 inizia ad inserire sistematicamente nei suoi lavori elementi tipici del mondo pubblicitario e dei fumetti, e ad utilizzare il puntinato Ben-Day, che diventerà una sua cifra stilistica inconfondibile.

A differenza del puntinismo, in cui i puntini venivano utilizzati per far apparire omogenea l’immagine vista da una certa distanza, Lichtenstein esaspera una tecnica tipografica usando retini di grandi dimensioni per dare l’idea di una realtà mediata dalla mole di immagini che nella realtà contemporanea vengono stampate e trasmesse.

Inizia inoltre a mostrare grande interesse per le avanguardie storiche e realizza i primi quadri ispirati all’arte “alta”. Nel 1962 espone alla collettiva New Paintings of Common Objects organizzata dal Pasadena Art Museum.

Cosa e come lo dipinge.

I suoi soggetti fondamentali sono estratti dai fumetti oppure sono delle celebrità degli anni 60’ come Marylin Monroe, dopo la fase fumettistica ritrae diversi volti di donne e ragazze e le posiziona in un contesto pubblicitario, come fossero protagoniste di uno spot.

Dipinge anche cinque quadri contemporaneamente, passando dall’uno all’altro e a volte ruota la tela in modi diversi per non abituarsi all’immagine che vede e per non farsi condizionare dall’opera, una tecnica singolare.

Critiche:

 Secondo molti fra critici e spettatori i quadri di Lichtenstein erano semplicemente banali. Lichtenstein, da parte sua, difese sempre l’origine banale della sua arte: fumetti, cartoni animati, elettrodomestici, tecniche pubblicitarie.

Ai tempi la Pop art non era vista di buon occhio perché andava contro i canoni che fino ad allora erano stati dettati, alcuni definirono Lichtenstein e Warhol il nulla più totale.

Roy Lichtenstein

 “Ragazza che annega” – Roy Lichtenstein

è un dipinto del 1963 in olio e vernice polimerica sintetica su tela di Roy Lichtenstein, basato su opere d’arte originali di Tony Abruzzo. Il dipinto è considerato tra le opere più significative di Lichtenstein, forse alla pari con il suo acclamato dittico whaam! del 1963. Uno dei dipinti più rappresentativi del movimento pop art.

Il dipinto è stato descritto come un “capolavoro del melodramma”, ed è una delle prime immagini dell’artista che ritrae donne in situazioni tragiche, un tema sul quale è spesso tornato a metà degli anni ’60. Mostra una donna dagli occhi spaventati su un mare turbolento. È emotivamente angosciata, apparentemente da una storia d’amore.

Usando le convenzioni dell’arte dei fumetti, una bolla di pensiero recita: “Non mi interessa! Preferirei affondare – piuttosto che chiamare Brad per chiedere aiuto!” Questo elemento narrativo evidenzia il melodramma cliché, mentre la sua grafica – compresi i punti ben-day che riecheggiano l’effetto del processo di stampa – ribadisce il tema di Lichtenstein del lavoro pittorico che imita la riproduzione meccanizzata.

L’opera deriva da un pannello della DC Comics del 1962; sia gli elementi grafici che quelli narrativi dell’opera sono ritagliati dall’immagine di origine. Prende anche in prestito da The Great Wave di Hokusai al largo di Kanagawa e da elementi degli artisti modernisti Jean Arp e Joan Miró. È una delle numerose opere di Lichtenstein che menzionano un personaggio di nome Brad che è assente dall’immagine.

Roy Lichtenstein

“In macchina” – Roy Lichtenstein

Il titolo originale di quest’opera è “In the car” (anche se viene chiamata spesso “sometimes driving”). Si tratta di un dipinto in pieno stile pop art realizzato nel 1963.

E’ la più piccola opera realizzata dall’artista, nonchè la più antica delle due versioni di questo dipinto che in precedenza deteneva il record per il prezzo d’asta più alto per un dipinto del Lichtenstein.

La versione più grande è stata nella collezione della Scottish National Gallery of Modern Art di Edimburgo dal 1980 subendo diversi spostamenti negli anni. Oggi attualmente è in una collezione privata.

Roy Lichtenstein

“Look Mickey” -Roy Lichtenstein

Look Mickey (noto anche come Look Mickey!) è un olio su tela del 1961.

E’ ampiamente considerato come il ponte tra il suo espressionismo astratto e le opere in stile pop art, è notevole per il suo umorismo ironico e il suo valore estetico, oltre ad essere il primo esempio dell’impiego da parte dell’artista di punti Ben-Day, palloncini vocali e immagini comiche come fonte per un dipinto. Il dipinto fu insegnato in eredità alla National Gallery of Art di Washington, D.C., alla morte di Lichtenstein.

Basandosi sui suoi disegni della fine del 1950 di personaggi dei fumetti, Look Mickey segna il primo pieno impiego di tecniche pittoriche di Lichtenstein per riprodurre rappresentazioni quasi fedeli della cultura pop e quindi satirizzare e commentare il processo allora in via di sviluppo della produzione di massa di immagini visive.

In questo, Lichtenstein ha aperto la strada a un motivo che è diventato influente non solo nella pop art del 1960, ma continuando il lavoro degli artisti di oggi.

Lichtenstein prende in prestito da un libro di storie illustrato di Paperino, che mostra Topolino e Paperino durante un incidente di pesca. Tuttavia, apporta modifiche significative alla fonte originale, inclusa la modifica della combinazione di colori e della prospettiva, mentre sembra fare dichiarazioni su se stesso.

Quando è morto Roy Lichtenstein?

Roy Lichtenstein muore per una polmonite a 73 anni, il 29 settembre del 1997 a New York.

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