L’11 Settembre nell’Arte


Una data storica
L’11 Settembre nell’Arte: L’11 settembre 2001 è una data storica. Corrisponde non solo al primo attacco al territorio statunitense da quasi due secoli, e quindi alla fine del mito dell’invulnerabilità americana, ma anche all’inizio di una rivoluzione geopolitica.
Negli Stati Uniti quattro aerei di linea vengono dirottati da terroristi e portati a colpire, in una successione di attentati senza precedenti, obiettivi di forte valenza simbolica: due si abbattono a New York
sulle Torri Gemelle del World Trade Center, che crollano al suolo; un terzo si schianta su un’ala del Pentagono a Washington; un quarto, che probabilmente sarebbe dovuto cadere su una sede politica della capitale (la Casa Bianca o il Campidoglio), precipita a Stony Creek, in Pennsylvania, in seguito al tentativo dei passeggeri di fermare i dirottatori. Le vittime, di cui è impossibile determinare con esattezza il numero, sono più di 6000.
Dopo l’attentato
Dopo i primi tempi passati a cercare di capire il perchè di quel gesto scellerato, grazie alla raccolta di dati secretati e non, il mondo e più nello specifico il mondo dell’arte ha deciso di fare di tutto per non dimenticare le vittime che ci sono state.
Qui di seguito abbiamo fatto una raccolta di opere d’arte,
di ogni tipo, molto significative e davvero molto emozionanti che trasmesse ai posteri ci insegnano a tenere vivo il ricordo, di una delle tragedie più grandi che hanno segnato la storia contemporanea.
“9/11 MEMORIAL” di Heath Satow


La scultura di contiene 2976 colombe in acciaio inossidabile, che rappresentano le vittime degli attacchi del 2001, saldate insieme per creare un paio di mani giganti che sollevano un raggio di acciaio ritorto di un pezzo originale dal World Trade Center di New York.
L’opera di trova a Rosemad, in California. Ed è considerata da molti il miglior esempio di arte in grado di alleviare le ferite di un evento così tragico, su cui si innesta un pezzo originale del grattacielo crollato sotto l’impatto con gli aerei infilatisi nelle due torri.
“BREATH GHOSTS BLIND” di Maurizio Cattelan


L’11 Settembre nell’Arte: Con la mostra Breath Gosts Blind Maurizio Cattelan
ha trasformato gli spazi del Pirelli Hangar Bicocca in una sorta di scatola nera sul ventennio passato, includendo proprio una riflessione sull’attentato dell’11 settembre.
In particolare, si è soffermato su un frame, quello drammatico dell’aereo che sfonda la torre. Un elemento dell’esposizione è stato visitabile fino a febbraio 2022, Blind, è proprio un monolite nero completamente attraversato da un aereo, a sua volta nero.
COPERTINA DEL NEW YORKER


La copertina del New Yorker subito successiva all’attentato è opera della coppia Art Spiegelman – Françoise Mouly.
Con le due torri stagliate nero su nero, congela quel momento di annullamento e confusione vissuto da tutti i newyorkesi, gli americani, il mondo occidentale: “Da nessuna copertina è nata un’immagine perfetta,
il che trasmetteva qualcosa sull’insopportabile perdita di vite umane, l’improvvisa assenza nel nostro skyline, l’improvviso strappo nel tessuto della realtà“, ha ricordato in seguito Mouly, al tempo art director della rivista.
SEPTEMBER di Gerhard Richter


L’opera September (2005) è di Gerhard Richter, oggi conservata al MoMA.
In quello stesso giorno Richter avrebbe dovuto volare a New York, ma il suo volo è stato dirottato su un’altra tratta poco dopo l’attacco: questo in un certo senso gli ha permesso di sentire l’impatto della tragedia nel momento in cui è accaduta.
Questo è uno dei foto-dipinti di Richter basati su fotografie, raccolte dall’artista in un grande archivio chiamato Atlas.
FALLING di Gustavo Bonevardi


L’11 Settembre nell’Arte: È di Gustavo Bonevardi Falling, opera che si aggiunge al progetto collaborativo
Tribute in Light in cui avea rappresentato uno skyline pieno di raggi di luce nel cielo notturno.
In questo lavoro Bonevardi utilizza lettere sparse disegnate su carta per evocare i pezzi di carta che quel giorno soffiarono nel cielo – proprio come nulla aveva senso per lui l’11 settembre, le lettere non formano delle parole.
9/11 SERIES di Donna Levinston


Partendo dalla sua consueta pratica di disegnare paesaggi sereni ispirati alla natura,
Donna Levinstone ha iniziato a studiare le fotografie dei pennacchi di polvere emanati dalle torri crollate. Ha trovato una bellezza spirituale nelle nuvole di polvere,
come se potesse vedere le anime di chi vi era morto, componendo di conseguenza una serie di pastelli, molti dei quali nei toni del rosso, nero, bianco e grigio.
M’AHL di Tobi Kahn


Al decimo anniversario dell’11 settembre, Tobi Kahn ha creato M’AHL, una scultura composta da 12 segmenti indipendenti per un’installazione intitolata Embodied Light: 9/11.
Costruita con pezzi di legno rimasti dalle sculture realizzate nel decennio precedente,
l’opera incarna i ricordi del tempo trascorso con i genitori e i nonni a Windows on the World, il ristorante in cima alla Torre Nord.
LE TORRI GEMELLE LA MATTINA DELL’11 SETTEMBRE di Steve McCurry


Celebre la fotografia di Steve McCurry, nominata dalla mattina dello scoppio:
il fotografo era nel suo studio di Washington Square Park al momento dell’attentato, che lavorava.
Corso sul tetto dell’edificio, immortalò con la sua fotocamera le torri immerse nel fumo e nelle fiamme, registrando il mutamento permanente dello skyline della città.
TUMBLING WOMAN di Erik Fischl


Tumbling Woman è il nome di una serie di sculture di Erik Fischl: ognuna ritrae il corpo di una donna che si scompone cadendo a terra.
Nelle diverse versioni l’artista ha esteso il braccio sinistro, rimodellando la scultura come una figura più piccola
e più femminile e ha esplorato altri mezzi, tra cui vetro e acrilico – materiali leggeri che rappresentano l’evoluzione del suo processo di lutto da un primo uso del bronzo pesante.
A questa l’artista ha accompagnato una breve poesia che si può tradurre così:
“Abbiamo guardato,/increduli e impotenti,/in quel giorno selvaggio./Le persone che amiamo/cominciarono a cadere,/impotenti e increduli.
EMILY FALLING di Cesare Viel


L’11 Settembre nell’Arte: Con Thank You Emily (2002), l’italiano Cesare Viel sospende l’attimo in cui un uomo,
che nello schermo della televisione ci appariva piccolo e anonimo, si gettò da una torre in fiamme per non morire soffocato. Questo disegno – ricavato da un giornale
– raffigura “l’uomo che cade” accompagnato da quattro righe scritte a mano sulla caducità della vita e il mistero della morte.
Articolo di: Loredana Mondelli