Jeff Koons: Biografia e opere principali
Biografia di Jeff Koons
Jeffrey Koons, più noto come Jeff Koons nasce il 21 gennaio 1955 a York, in Pennsylvania.
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Incoraggiato dai genitori, una famiglia della medio-alta borghesia, si avvicina al mondo artistico in età giovanile iniziando a dedicarsi allo studio dell’arte tradizionale.


Nella seconda metà degli anni Settanta, frequenta l’Art Institute di Chicago dove segue le lezioni del pittore ed insegnante Ed Pasche.
Nel 1976 conclude gli studi al Maryland Institute College of Art e nel 1977 si trasferisce a New York.
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Qui abbandona definitivamente la pittura tradizionale, abbracciando uno stile più attuale e allegro lasciandosi ispirare da artisti come il tedesco Martin Kippensberger (ricordiamo la “rana crocifissa”) e Robert Smithson, uno dei principali esponenti della “Land Art” statunitense.
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Nel 1980 inizia la sua carriera con un’installazione a New York.
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Nel 1991 Jeff Koons sposa Ilona Staller, famosa con il nome di “Cicciolina“.


Oggi è considerato fra gli artisti più ricchi del mondo.
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Nel corso della propria carriera, Koons si è fatto apprezzare per le varie tecniche utilizzate, dalla scultura alla pittura, dalle installazioni alla fotografia.
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Numerosi sono anche i materiali utilizzati tra cui pigmenti, plastica, gonfiabili, marmo, metalli e porcellana.
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Jeff Koons Opere
Gli anni ’80
Negli anni ‘80 inizia la sua carriera rielaborando l’eredità del ready–made duchampiano e continuando la linea della pop art di Warhol.
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È un artista famoso per le sue opere di gusto kitsch, che illustrano ironicamente l’american way of life.
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I suoi lavori ci parlano del consumismo e, nello stesso tempo, della banalità di alcuni oggetti che popolano il nostro quotidiano.
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Una serie di opere dal titolo “The News” vengono allestite nei primi anni ’80 ed esposte al New Museum di New York.
Nelle teche trasparenti, Koons mette in mostra comuni elettrodomestici, semplici aspirapolveri e lucidatrici che, svuotati della loro funzione quotidiana, diventano opere d’arte.
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Nel 1986 in occasione di una mostra alla Sonnabend Gallery di New York, Koons espone la scultura “Rabbit”, un coniglio in acciaio inox.


Del 1988 è “Banality”, una serie di sculture che ritraggono personaggi famosi come Michael Jackson con il suo scimpanzé.




“Rabbit” – Jeff Koons
Questa scultura, realizzata nel 1986, è, per ora, l’opera d’arte di un artista vivente più costosa della storia:
è stata battuta all’asta nel 2019 per una cifra di 91,1 milioni di dollari.
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Il coniglietto è alto 91,4 centimetri ed è realizzato con un calco in acciaio inossidabile che gli dona la massima lucentezza.
È una scultura piena di significati e contraddizioni, emblema della società contemporanea.
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Pur essendo imponente, si presenta con un aspetto carino, un’opera frivola ma perfetta, leggera e pesante, monouso nella sua immortalità. È il coniglietto senza volto presente nell’immaginario di tutti e di nessuno nello stesso tempo.
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Gli anni ’90
Nel 1991, dopo il matrimonio con Cicciolina, inizia una serie di opere “Made in Heaven“, in cui i soggetti sono proprio loro due ritratti in posizioni erotiche.
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Questa nuova serie aveva come scopo quello di fondere l’arte con la quotidianità del vivere.
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Nella serie “Celebration”, iniziata nel 1993, Koons realizza palloncini a forma di animali, fiocchi colorati ed enormi cuori riprodotti in acciaio inox.
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Adottando l‘estetica della comunicazione, Koons crea un universo di oggetti–feticcio perfettamente riconoscibili che diffonde, utilizzando, in modo molto abile, tecniche di marketing e strategie pubblicitarie.
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In questi anni, l’artista realizza “Puppy”, una delle sue più celebri opere.
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Si tratta di una grande scultura, che raffigura un cucciolo canino, composta da circa 70.000 fiori.
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L’opera, una struttura in acciaio alta 13 metri e pesante 44 tonnellate, è completamente fatta di piante e di fiori colorati.
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Dal 1992 è permanente in una piazza della città di Bilbao (Spagna) e ha come scopo quello di comunicare un messaggio di amore e felicità.
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Pochi ricordano un episodio:
nel 1997, un gruppo di terroristi dell’ETA, travestiti da giardinieri, minacciano di far esplodere la scultura riempiendo di esplosivo i vasi che la adornano. L’attentato viene sventato da un poliziotto, Jose Maria Aguirre, che purtroppo rimane ucciso.
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“Balloon dog“
I “Balloon Dogs” appartengono alla serie “Celebration“, che comprendono opere realizzate in acciaio inox con speciali vernici ed ispirati iconograficamente ai palloncini da fiera.
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Con queste opere, Jeff Koons vuole esaltare l’età dell’infanzia con i suoi colori e la sua semplicità, ricordando la gioia dei festeggiamenti e dei compleanni. Oltre a cuccioli di cani, la serie comprende anche palloncini a forma di serpente, di scimmie e di conigli.
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Gli anni 2000
Nel 2006, a Parigi, installa “Bouquet of Tulips”, in memoria delle vittime degli attacchi terroristici in Francia, ed è una delle più grandi sculture realizzate.


“Lobster” è invece un’enorme aragosta che pende dal soffitto con una catena, ispirata al telefono aragosta di Dalì.
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Infine, la serie “Easyfun-Ethereal”, nella quale Koons ha realizzato una serie di dipinti, utilizzando un approccio “collage” che combinava bikini, cibo e paesaggi dipinti da assistenti, sotto la sua supervisione.
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Nel 2013 nasce la serie “Gazing Ball“, copie di sculture della classicità o di celebri dipinti, che vengono arricchite da sfere blu.
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Tutte le “Gazing Ball” utilizzate da Koons sono in vetro soffiato a mano e realizzate in Pennsylvania, terra natia dell’artista.
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Scopo delle sfere di vetro è aiutare l’osservatore, la cui immagine è riflessa sulla superficie della sfera perfettamente lucida, ad entrare nell’opera.
“Bouquet of tulips“
Quest’opera si trova a Parigi nei giardini del Petit Palais, vicino a Champs–Élysées in Place de la Concorde.
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Inaugurata il 4 ottobre 2019, la scultura è un omaggio in memoria delle vittime degli attentati terroristici del Bataclan a Parigi.
L’opera raffigura una mano che stringe un bouquet di undici tulipani colorati simili a palloncini;
il dodicesimo, mancante, rappresenta la perdita causata dagli attacchi terroristici.
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La posizione della mano ricorda la Statua della Libertà.
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Koons, per realizzare questi fiori, si è lasciato ispirare dai fiori di Pablo Picasso, “Bouquet de l’Amitié”, e sono il simbolo del ricordo, dell’ottimismo, della rinascita, della vita che prosegue, nonostante tutto.
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La scultura, alta 12,62 metri, larga 8,35 metri e pesante 34 tonnellate (60 con la base) è realizzata in bronzo policromo, acciaio e alluminio dipinti.
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Gli Amori di Jeff Koons
Koons, mentre studiava al Maryland Institute College of Art di Baltimore, si innamora di una ragazza dalla quale avrà una figlia, Shannon Rodgers. Pur desiderando sposarla, la ragazza rifiuta la proposta per la sua giovane età e la figlia viene data in adozione.
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Nel 1990 si innamora di Ilona Staller, Cicciolina, un’attrice italo-ungherese famosa nell’ambito del cinema pornografico.
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Al primo incontro, Koons le propone di collaborare con lui per un film che non verrà mai realizzato.
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Il progetto si trasforma in una session fotografica “Made in Heaven” dove i due protagonisti, Koons e Cicciolina, fanno sesso senza veli e inibizioni, inseriti in paesaggi naturali. Le immagini hanno un grande successo così da trasformarle in sculture policrome e vetro.
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È una coppia strana perché non riescono a dialogare:
nessuno dei due conosce la lingua dell’altro tanto da dover assumere un interprete per capirsi.
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Convolano a nozze nel 1991 e vanno a vivere a Monaco di Baviera.
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il 1992 è l’anno in cui nasce il figlio Ludwig ma, subito dopo, il matrimonio giunge al traguardo a cui seguì, per anni, tra i due un guerra legale per la custodia e le condizioni post divorzio.
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Nel frattempo Koons si sposa con Justine Wheeler, una sua ex dipendente che ha iniziato a lavorare nel suo studio nel 1995, dalla quale ha avuto sei figli: attualmente vivono tutti insieme in un mega appartamento nell’Upper East Side-NY.
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Questo è Jeff Koons, l’artista che crea arte mettendola in relazione con l’osservatore.
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