Intervista all’artista Andrea Bizzotto

Presentati in breve raccontando di te, da dove vieni, la tua infanzia ecc…

Vengo dalla provincia veneta, da Bassano del Grappa, terra di Jacopo da Ponte, Canova e Palladio.
Vivevo in una grande casa con molti libri, sono sempre stato attirato dalle statue e dai pezzi di archeologia che trovavo nelle enciclopedie, immagino venga da lì il mio modo di dipingere.
Ho cominciato presto a disegnare fin da bambino, ma solo con la matita e la china.

come ti sei approcciato al mondo dell’arte?

Ho sempre amato l’arte e il disegno, ma avevo una sorta di timore reverenziale verso il colore. Ho iniziato ad usarlo solo dopo l’incontro con la mia maestra, Mariella Scandola, che mi ha “tenuto a bottega” per 8 anni. Da lì è nato il mio percorso di ricerca del mio modo di dipingere, che probabilmente ancora non ho trovato.

Parla del tuo stile

Come mi viene sempre detto, sono un figurativo. Credo però che il corpo nasconda molto più di semplici parti anatomiche, la gestualità sa raccontare le nostre emozioni e le nostre sensazioni, tutti elementi decisamente astratti.
Dal punto di vista tecnico mi piace sperimentare, amo usare materiali particolari e amo mescolarli tra loro, i miei quadri sono praticamente tutti mixed-media. Parto e finisco sempre con la matita, per l’abbozzo iniziale e per l’enfatizzazione di alcuni particolari in fase di definizione, uso il caffè accanto agli acquerelli per lo studio dei volumi iniziali, per i fondi uso più spesso gli acrilici mentre le figure sono prevalentemente ad olio, ma ho usato anche ruggine e vernici bituminose, ad esempio.

quali sono gli artisti che più ti piacciono e hanno influenzato la tua pittura?

Sicuramente, in ordine cronologico: Caravaggio, Egon Schiele, Francis Bacon e Lucien Freud.

Quali sono le tue opere che ritieni più belle e significative?

Penso che il ciclo sul mito greco sia il più significativo della produzione, sia per il valore delle opere che per il racconto che sanno trasmettere.
In particolare credo che il dittico su Eracle sappia raccontare il dolore, la forza e la desolazione che questo eroe ha vissuto.

Quale aspettative hai per il futuro della tua carriera da artista?

Spero di poter esporre a breve in alcune gallerie all’estero, questo è l’obbiettivo per i prossimi due anni.

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