L’Impressionismo – Tutto ciò che c’è da sapere sulla corrente artistica
Cos’è l’Impressionismo
Impressionismo: Poco dopo il 1860 un gruppo di giovani pittori francesi apre le finestre e inonda la pittura di aria fresca, luce, amore per la realtà, passione per la vita. Finisce il grigiore delle accademie, dell’esercizio, della ripetitività dei soggetti e dei modelli: nasce l’“impressionsmo”.
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Una corrente artistica che non ha avuto, da parte dei suoi protagonisti, una vera elaborazione teorica: vi era il comune impegno per una pittura dal vero, basata sull’”impressione” individuale di fronte al soggetto, qualunque esso fosse. La rivoluzione degli impressionisti è stata, inizialmente, una rivoluzione di stile: i paesaggi luminosi, i delicati ritratti, le scene della piccola borghesia riflettono una società paga e senza problemi, incline a godere delle piccole cose.
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Il 15 aprile del 1874 viene allestita la prima mostra ufficiale di questo nuovo tipo di pittura nello studio del fotografo parigino Nadar in Boulevard des Capucines 35 a Parigi. Ed è in questa occasione che entra nell’uso il termine “Impressionismo” che il critico Louis Leroy ha usato in senso spregiativo per un’opera di Monet del 1872: “Impresson. Soleil Levant”.


Ben 30 sono gli artisti che vi hanno preso parte, dei quali moltissimi diventeranno famosi, con una carica espressiva senza precedenti: tutto era studiato nei minimi dettagli per dare risalto ad ogni singola opera. L’esposizione, però, non ha avuto un grande successo a tal punto che, sempre il critico Louis Leroy sulla rivista Le Charivari, scrisse: “Impressione, ne ero sicuro, Ci dev’essere dell’impressione, là dentro.
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E che libertà, che disinvoltura nell’esecuzione! La carta da parati allo stato embrionale è ancora più curata di questo dipinto”. A questa mostra, nel decennio tra il 1876 e il 1886, ne seguiranno altre sette con un’alternanza di artisti. Da quegli anni con il termine “impressionismo” si indica la corrente artistica che fa dell’attimo, dell’impressione la chiave di volta della loro arte. Sono artisti che vogliono rompere con il passato portando avanti nuove idee rivoluzionarie: lasciano il mito per cercare la bellezza negli episodi di ogni giorno. In queste nuove scene, l’immagine si arricchisce di una profondità e di una ricchezza unica nel suo genere.
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Quando nasce l’Impressionismo?
(tra il 1870 e il 1880) Le prime avvisaglie di un cambio di direzione, si incominciano a intravedere in Francia con alcuni pittori realisti come, ad esempio, Gustave Courbet. Senza dimenticare l’attivismo politico che lo ha visto protagonista nei moti rivoluzionari parigini, il Courbet pittore era capace di cogliere l’immediatezza della natura con una pittura poetica caratterizzata dalla profondità della pennellata.
Sempre in questi anni, Parigi è protagonista di una serie di trasformazioni che l’hanno resa una metropoli moderna. Numerosi erano i luoghi di incontro e di divertimento come i teatri e i musei, ma anche ristoranti e caffè che riempivano, con la loro voglia di vivere, i viali alberati di Parigi. In modo particolare, il Cafè Guerbois nel quartiere di Batignolles e la Brasserie des Martyrs, erano diventati i luoghi di incontro di diversi artisti come Monet, Pissarro, Renoir, Sisley, Morisot, Daumier e Cassat.
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Questi incontri casuali e non programmati hanno contribuito alla nascita di tale corrente che non perseguiva delle finalità ben precise. Alla base dei loro lavori non vi era una teoria artistica ben definita ma il solo desiderio di lavorare all’aperto dipingendo l’attimo del presente. Eugène Boudin, maestro di Monet, può essere considerato un precursore dell’Impressionismo raffigurando momenti di tempo libero passato a stretto contatto con la natura.
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Quali erano le novità degli impressionisti?
La principale novità degli impressionisti è la scoperta della natura valorizzando la pratica della pittura “en plein air”, eseguita con spontaneità, studiando a fondo la qualità della luce. La spontaneità della pittura non lascia spazio ai singoli dettagli, che sfuggono all’occhio umano nell’istante in cui coglie l’immagine. I colori, pur non essendo mescolati ma semplicemente accostati, colgono le infinite sfumature che la natura ci offre.
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Col passare degli anni, cambiano anche i personaggi: entra la vita umile della borghesia come avviene, per la prima volta, nell’opera di Millet “Faneuse”.
Questo cambio di rotta non va visto come il desiderio di denunciare alcune questioni sociali ma soltanto come esito della loro osservazione della vita quotidiana. I contadini e i paesani sono ripresi nella loro immediatezza senza teatralità rappresentando la fatica del lavoro nei campi. Gli occhi degli impressionisti non si fermano solo sulla vita di campagna ma guardano anche il duro lavoro e la miseria, il freddo e la fame, l’assenza di lavoro e le case di prostituzione che caratterizza la vita in città.
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Chi sono stati i principali esponenti dell’impressionismo?
Ricordando i protagonisti principali, Monet, Degas, Manet, Pissarro, Cezanne, Corot, Sisley, Renoir, Gaugin, Millet, Cassat, Morisot…, molti sono stati gli artisti a partecipare alle varie mostre organizzate anche se, su tutti loro, spicca il nome di Claude Monet. Inoltre, impossibili da dimenticare sono gli impressionisti franco-italiani come Boldini, De Nittis, Zandomeneghi.
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Claude Monet (1840-1926)
Monet che da giovane ha conosciuto la pittura di Eugène Boudin, è riconosciuto come il più famoso artista impressionista. Era affascinato dagli effetti della luce che sapeva trasportare con sentimento nei paesaggi che raffigurava come nell’opera da cui tutto ha preso origine.
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Un altro esempio della sua pittura luminosa è “La vague”, opera risalente al 1869-1871, in cui Monet sa cogliere tutte le sfumature del colore realizzando un’opera d’arte di forte impatto visivo.
Oppure la serie delle “Ninfee”, circa 250 dipinti nel corso di 30 anni, dove Monet rappresenta la forza rilassante della natura scegliendo, come soggetto, le ninfee del suo giardino orientale di Giverny e che rimanda alla sua passione per l’arte giapponese scoperta in giovane età.


Edgar Degas (1834-1917)
Altro personaggio importante, nella nuova corrente che si stava delineando, è Edgar Degas, pittore francese nato in una benestante famiglia borghese che ha viaggiato per un periodo di tempo in Italia, soggiornando in Firenze dove ha avuto certamente contatti con i “Macchiaioli”.
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Lontano dalla poetica dei suoi compagni, allo studio della luce “en plein air”, preferiva immortalare la bellezza dei corpi in movimento eseguendo i suoi dipinti in studio ma con una particolare prospettiva. A differenza dei compagni,
non si immergeva nella natura ma nell’osservazione attenta del mondo del teatro, e, per questo motivo, era stato definito il pittore delle ballerine.
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Famosa è la sua opera “La lezione di danza”, in cui il pittore si ferma sul momento in cui la ballerina sta provando dei passi di danza sotto l’occhio vigile del maestro mentre le altre ballerine, disposte in semicerchio, attendono il loro turno.
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Degas coglie un attimo a caso e nessuna di queste figure è in posa; la scena sembra andare oltre la tela quasi a sottolineare la transitorietà del momento nonostante il tutto sia stato realizzato in studio con una meticolosa ponderazione.


Pierre-Auguste Renoir (1841-1919)
Renoir è stato il pittore più amato dalla borghesia parigina del tempo e spesso gli è stato affidato il compito di dipingere ritratti. Amava molto raffigurare la dolcezza delle figure femminili rappresentate in vari momenti della vita quotidiana.
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In questo dipinto, “Due giovani ragazze al piano” del 1892, Renoir racconta un momento domestico di vita borghese inserito in un mondo fiabesco dove tutto è avvolto dal colore e dalla luce intensa. È il pittore della gioia di vivere che trasforma l’attimo in una scena bucolica.
Renoir, colpito in tarda età da una grave forma di artrite alle mani, continuerà ostinatamente a dipingere fino alla fine facendosi legare i pennelli alle dita.
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Berthe Morisot (1841-1895)
Nel circolo dei nuovi pittori vi era anche la pittrice Berthe Morisot, cognata di Edgard Manet, la quale era “specializzata” nel rappresentare temi familiari. Ella prediligeva rappresentare donne eleganti ritratte, in casa o in giardino, nelle varie attività quotidiane. Nella “Lettura” Morisot dipinge la sorella Edma intenta a sfogliare un libro. Il tocco di luminosità arriva dal vestito bianco a fiorellini che dona eleganza a tutta l’opera.


Camille Pissarro (1830-1903)
Camille Pissarro è l’artista che ha saputo interpretare nella sua completezza la nuova corrente artistica. I suoi quadri non sono incentrati sulle figure, bensì sul paesaggio e sulla natura. Con una dolcezza infinita, è riuscito a rendere sia il rigore dell’inverno come l’aria profumata della primavera in fiore in scorci paesaggistici solari e vivaci.
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In “Strada verso Versailles” la neve ricopre tutto dando l’idea di un paesaggio impalpabile. La scena sembra allungarsi verso un punto indefinito dove terra e cielo si fondono insieme. L’atmosfera, pur essendo invernale, conserva una dolcezza unica data dal gruppo di bambini gioiosi davanti al candore della neve. La luce diffusa rende la neve ancor più bianca e luminosa mentre i contrasti donano profondità all’immagine.
Moda e impressionismo
Quando si parla di Impressionismo e di Parigi non si può dimenticare l’esempio della moda come espressione dinamica di cambiamento. Gli impressionisti colgono subito l’importanza della moda nella costruzione di una città urbana e cosmopolita e attraverso le loro opere è possibile ricostruire la moda femminile dell’epoca. Nella “Parisienne” del 1874, Renoir raffigura una giovane donna vestita all’”ultima moda”.
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L’abito di velluto di seta color blu pavone era uno degli abiti più lussuosi del tempo e indossarlo significava appartenere ad un’élite internazionale. Era l’abito indossato da Amelia, regina di Portogallo.


Anche gli uomini cambiano modo di vestirsi: i loro abiti diventano sempre più sobri e privi di ornamento mentre l’abbigliamento femminile tende a sottolineare le forme del corpo.
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Sugli abiti femminili si accentua l’effetto di trascinamento della parte posteriore e l’abbigliamento diventa sinonimo di seduzione. L’abito di seta color blu notte con merletto stile “duchessa di Bruges” si può trasformare in un abito formale aggiungendo un falso davantino con collo alto.
Numerosi sono anche gli accessori usati dalle donne: ombrelli dai manici in avorio; guanti per esaltare la bellezza delle mani; ventagli intarsiati e scarpe seducenti. Anche le borse diventano un accessorio di primaria importanza per contenere
gli oggetti per la toletta senza dimenticare il ruolo fondamentale dei cappelli impreziositi da velette, tulle e fiori.
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Ecco gli impressionisti:
un gruppo di artisti che hanno rivoluzionato il modo di dipingere posando i loro occhi sulla realtà quotidiana,
ciascuno con il contributo della propria distinta personalità che,
passando anche attraverso il mondo seducente della moda femminile, concorrono allo sviluppo e al mito di una corrente che ha cambiato il corso della storia dell’arte nello splendore della “Ville Lumiere”. Questo era l’Impressionismo
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