Il Pensatore di Auguste Rodin
Introduzione
Se pensiamo ad Auguste Rodin, progenitore della scultura moderna, la prima opera che la nostra memoria richiama è Il pensatore. Prima di addentrarci con l’analisi dell’emblematico complesso bronzeo però, è giusto riepilogare brevemente la vita dell’artista.
Biografia Breve di Auguste Rodin
Figlio di una famiglia operaia, François-Auguste-René Rodin, ebbe sin da giovane un temperamento ribelle; infatti, abbandonò gli studi all’età di soli quindici anni, intraprendendo però il percorso artistico che ad oggi l’ha reso uno dei maestri più celebri della scultura e del Novecento.
Ogni modo, il giovane Rodin non ebbe molta fortuna nelle scuole del tempo: fu difatti rifiutato per ben tre volte dall’École des beaux-arts di Parigi e oggetto di scherno al Salon. Un motivo potrebbe essere il gusto per i canoni neoclassici degli esaminatori che andava a scontrarsi con quello del giovane scultore francese, più orientato verso le epoche precedenti.


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Inutile dire che queste esperienze negative segneranno significativamente l’animo di Auguste Rodin; così tanto da convincerlo ad abbandonare l’arte e a unirsi, per un breve periodo, all’ordine religioso cattolico della Congregazione del Santissimo Sacramento.
Qui, San Pierre-Julien Eymard, fondatore e capo della società religiosa, persuase Rodin a coltivare il suo immenso talento, convincendolo inoltre di non essere adatto alla vita della congrega cattolica.
E così accadde. Lo scultore francese tornò al suo primo grande amore artistico prendendo lezioni da Antoine-Louis Barye, maestro specializzato in figure di animali. Ecco, che si spiegherebbe la successiva e meticolosa attenzione di Rodin per i dettagli nella rappresentazione delle torsioni muscolari dei suoi soggetti scultorei.
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Nel 1864, Rodin (tralasciando la vita amorosa con la compagna di una vita, Rose Beuret, intervallata per alcuni periodi dai tradimenti dell’artista) presentò il suo primo lavoro a una mostra e venne assunto come primo assistente presso lo studio di Albert-Ernest Carrier-Belleuse, un rinomato produttore di oggetti d’arte dell’epoca, fino al 1870 a causa dello scoppio della guerra franco–prussiana.


Cinque anni dopo, dopo aver raggiunto Carrier–Belleuse in Belgio, Rodin a Bruxelles trovò il modo di visitare l’Italia, catturato dalle opere di Donatello e Michelangelo, artisti che ebbero una notevole influenza sull’operato artistico dello scultore francese.
Correlati a Michelangelo:
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Tornato a Parigi, nel 1877, entrò in contatto con il sottosegretario del ministero delle belle arti Edmund Turquet, grazie al quale, Rodin vinse una commissione per creare il portale di un museo dedicato alle arti decorative che si intendeva allestire, la famosa Porta dell’Inferno (Puoi vederla in fondo all’articolo).
È proprio in questo momento che entra in scena l’opera protagonista di questo approfondimento, Il Pensatore, una delle perle più sublimi della storia dell’arte scultorea contemporanea. Passiamo ora al Pensatore di Auguste Rodin
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Il Pensatore di Auguste Rodin
Il Pensatore di Auguste Rodin, statua ubicata nel museo parigino che porta il nome del suo creatore, fu realizzata tra il 1880 e il 1902 e inizialmente, come abbiamo già detto, venne concepita per la porta monumentale del Musée des Arts Décoratifs.
L’uomo protagonista, immortalato in una nudità di natura michelangiolesca che richiama al pensieroso della tomba di Lorenzo de’ Medici, doveva interpretare Dante Alighieri.


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Difatti, inizialmente, l’opera era stata ideata e intitolata come Il poeta, proprio per sottolineare le doti di intelletto e poesia, peculiarità che Rodin rivedeva nella figura del poeta fiorentino.
Non è un mistero la passione dello scultore per l’universo dantesco della Divina Commedia. In essa, Rodin vedeva una fonte sempre attuale e colma di spunti romantici e drammatici, elementi che si sposavano perfettamente con il suo estro scultoreo.
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Già l’atteggiamento de Il Pensatore infatti, ci proietta al cospetto di una raffigurazione insolita di un Dante pensieroso, intento a meditare sul suo componimento, davanti alle porte dell’Inferno, e non impaurito come descritto nelle pagine del suo stesso poema.
E Virgilio? Quanto al poeta classico autore dell’Eneide e guida dell’Alighieri nei regni ultraterreni dell’Inferno e del Purgatorio, sappiamo che Rodin non gli aveva riservato alcun posto nel progetto della porta monumentale.
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Ogni modo, nei tratti della scultura oggi resa celebre con tutt’altra intitolazione, pian piano l’ombra dantesca abbandonò la statua dando invece spazio alla solitaria meditazione di un uomo moderno, nudo, solo e in balia di un destino incerto di cui non conosce nulla se non il dolore a cui ogni uomo prima o poi dovrà incontrare.


Tutto questo è sottolineato dalla posizione in cui è posto il soggetto,
dall’alto di una roccia, dalla quale lo pseudo Dante guarda il tragico e reale mondo dei dannati, caricandosi in tal modo, di questo nuovo significato, dalla portata universale e contemporanea.
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Quanto alla presentazione dell’opera al pubblico, Rodin dopo un primo bozzetto in gesso del 1880, la primordiale fusione in bronzo de Il pensatore fu ufficialmente esposta nel 1904.
Due anni più tardi, la scultura, grazie ai sostenitori dell’artista, divenne patrimonio della città parigina e fu collocata all’Hôtel Biron, trasformato nel Musée Rodin, lì nel luogo dove oggi dove ancora oggi è possibile ammirarlo.
Nel corso del tempo, la figura dell’uomo meditativo immortalato dallo scultore francese è entrato nella memoria collettiva, sia come simbolo dello spirito intellettualistico, anche come soggetto satirico. Già i contemporanei di Rodin stesso, raccontano di come la scultura iconica sia stata ripresa per scherni su riviste e illustrazioni, anche volgari.
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Nonostante ciò, Rodin amò follemente questa sua opera, così da desiderarne una copia sulla sua tomba di Meudon.
E un ultimo punto, ulteriore, da sviluppare circa questa scultura di immenso valore morale e artistico,
è proprio sulle numerose copie, comunque originali, ma diverse in misura che ancora oggi popolano importanti centri museali del mondo.
Infatti, alcune di esse sono ubicate:
- nella Galleria internazionale d’arte moderna di Venezia
- nel Museum of Art di Baltimora,
- nel Cleveland Museum of Art Columbia University a New York,
- nell’Institute of Arts di Detroit
- nel Museo Sakıp Sabancı a Istanbul
- nell’ University of Louisville,
- nel Museo Soumaya di Città del Messico,
- a Buenos Aires, Argentina di fronte al Parlamento,
- a Tel Aviv, presso l’atrio della RAD Data Communications,
addirittura una copia è presente nella Collezione d’arte religiosa moderna nei Musei Vaticani.
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Morte di Auguste Rodin
Il 17 novembre del 1917, una delle pietre miliari della scultura francese e dell’età contemporanea, Auguste Rodin, morì.
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Conclusioni e considerazioni
Perciò, potremmo tranquillamente affermare che in assenza di quegli insuccessi iniziali, non avremmo mai goduto dei lavori meravigliosi dello scultore francese.
Ma Rodin non delizia solo lo sguardo con le sue opere, ci insegna anche, come,
quanto una sconfitta morale sia la giusta spinta per andare oltre i limiti imposti, non solo da noi stessi, ma soprattutto dalle occasioni avverse che si presentano nel corso della vita. Quindi Rodin ci dona, oltre ai suoi capolavori, anche una lezione di vita molto importante. L’artista che va oltre l’arte.
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