I Bambini nell’arte

I bambini nellarte

I Bambini nell’arte: La rappresentazione dei bambini nell’arte è sempre stato un tema molto caro per gli artisti. I bambini, con le loro espressioni di spontaneità e naturalezza, vengono riprodotti nei loro ambienti e nelle loro attività preferite:

dai ritratti delle famiglie nobili agli affreschi dei bambini nei campi, dai giochi alla povertà, dall’infanzia negata ai privilegi, dalle lezioni di arte e di musica ai lavori più faticosi ed umili.

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Infatti la loro rappresentazione varia in base alle diverse civiltà ed epoche.

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Attraverso queste opere, dunque, gli artisti ci hanno descritto l’infanzia dei bambini nei secoli passati diventando dei veri e propri libri di sociologia e di antropologia.

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Il periodo romano

Il bambino da proteggere

I Bambini nell’arte: Nell’antica Roma i soggetti principali dei ritratti sono gli adulti appartenenti alle famiglie nobili e potenti.

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Alcune volte compaiono anche i bambini ma non come protagonisti della scena ma come soggetti da proteggere e custodire.

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I Bambini nell’arte: Un esempio è il caso del bassorilievo sul lato Sud dell’Ara Pacis di Augusto a Roma, dove, tra le varie persone presenti al corteo, c’è anche una famiglia.

Il padre Agrippa, un uomo forte dell’Impero, è impegnato nel ricoprire al meglio il suo ruolo di cittadino, il figlio Gaio Cesare si aggrappa a lui perché riconosce nel padre la colonna portante della famiglia ma il suo cuore è indirizzato alla madre Giulia che, con atteggiamento affettuoso, lo accarezza e lo guarda con amore.

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Il bambino è nella condizione di colui che deve essere protetto ma è rappresentato fiero come un vero e proprio uomo romano perché un giorno prenderà il posto di suo padre.

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Il periodo medievale

Perché i bambini venivano raffigurati brutti?

I Bambini nell’arte: Solitamente i bambini vengono raffigurati con tenere sembianze o come puttini dai lineamenti gentili ma, nel periodo medievale, non è proprio così.

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Il motivo va ricercato soprattutto nelle committenze: a quell’epoca l’arte era soprattutto nelle mani degli uomini di Chiesa e, di conseguenza, i bambini raffigurati rappresentavano Gesù.

Alcuni esempi di Bambini Medioevali

Secondo la concezione teologica del tempo, in Gesù c’era già l’uomo adulto, il salvatore del mondo, le sue sembianze erano insolite e non si avvicinavano per nulla a quelle di un bambino della sua età.

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In secondo luogo, gli artisti medievali ponevano poca attenzione al realismo e al naturalismo concentrando i loro sforzi soprattutto sul simbolismo e sulla rappresentazione del concetto.

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Infatti i piccoli venivano rappresentati come uomini in miniatura. E non era questione di tecnica: queste raffigurazioni tenevano in conto l’idea che la società dell’epoca aveva nei confronti dell’infanzia.

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Il periodo rinascimentale

Perché bambini pieni di gioielli?

I Bambini nell’arte: Durante il Rinascimento, accanto all’arte sacra, si sviluppò un tipo di arte privata, in cui i bambini rappresentati dovevano essere belli e piacevoli.

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I bambini cominciavano ad esser visti come soggetti innocenti, un punto di osservazione da cui partire che prima non veniva preso in considerazione.

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Inoltre in questo periodo, i pittori ponevano maggiore attenzione al realismo raffigurando la realtà per come appariva realmente. I bambini ritratti sono figli e figlie delle nobili famiglie le quali desideravano fare bella mostra delle proprie ricchezze.

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La bellezza veniva applicata in vari ambiti: dall’arte agli edifici privati, dagli arredi ai vestiti passando attraverso i gioielli.

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Per questo motivo, spesso i bambini vengono raffigurati ornati di gioielli e con abiti ricercati per mostrare la ricchezza della famiglia di appartenenza.

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Essi saranno destinati a sposare figli di altre famiglie nobili contribuendo ad aumentare il prestigio e la potenza della stirpe. Un esempio nel ritratto di Bianca de’ Medici, detta Bia, figlia naturale del duca Cosimo:

il ritrattista Angelo Bronzino raffigura la bambina su un intenso sfondo blu che si schiarisce attorno al volto per mettere in evidenza la sua bellezza.

Ritratto di Bianca de’ Medici – Angelo Bronzino

La bambina, abbigliata come una dama sfarzosa del suo tempo, non è imbarazzata, anzi si mostra fiera di ostentare la propria bellezza e ricchezza e, attraverso questa, quella della sua famiglia.

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Indossa un vestito bianco che richiama la purezza della bambina ma anche il suo nome, Bianca. Al collo, oltre a una collana di perle, porta anche una catenina d’oro cui è appeso un medaglione col profilo del padre Cosimo.

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Il Bronzino, con molta naturalezza, rappresenta la bambina intenta a giocare con la preziosa cintura che tiene tra le dita e, con piena vivacità, è pronta a scattare in piedi. In questo ritratto emerge, con singolare armonia,

l’immagine infantile della bambina e il profilo di una principessa adulta adornata di gioielli donandoci uno sguardo fiero di sé. 

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Il periodo barocco

Perché i bambini dormienti?

Nel Barocco si accentua la funzione di propaganda dietro ai ritratti dei bambini con l’usanza di vestire i bambini come veri e propri adulti che diventano ancor più un vero e proprio strumento nelle mani dei propri potenti genitori.

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In questo periodo quello che contava realmente erano le forme, l’aspetto esteriore e le movenze eleganti. In questi anni, però, il pittore fiammingo Pieter Paul Rubens (15771640), grande maestro del Barocco, inaugura una nuova stagione artistica rappresentando quadri i cui protagonisti sono bambini che dormono quasi per immortalare questo gesto tanto naturale quanto umano.

“Bambini che dormono” – Pieter Paul Rubens

Desidera ritrarre i suoi due bambini mentre riposano, come fosse un impulso irresistibile, qualcosa che doveva essere reso immortale ad ogni costo.

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Una posizione che rende la possibilità di contemplare la dolcezza dei volti in un corpo inerme che induce ad un senso di protezione: una bellezza riposata che fa sognare chi li guarda.

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Il periodo illuminista

I bambini alle prese con il gioco

Con la nascita dell’Illuminismo, la ragione prende il sopravvento e tutto diventa più semplice e spontaneo.

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Compare il tema del gioco come nel ritratto “I bambini Graham” di William Hogarth, dove vengono raffigurati, con i migliori abiti, i quattro figli del ricco farmacista Daniel Graham mentre giocano insieme.

“I bambini Graham” – William Hogarth

Sono giochi semplici come il bambino di destra che tenta di convincere un uccellino in gabbia, spaventato da un gatto che lo sta puntando da dietro la poltrona, a cantare al suono di un organetto meccanico.

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Oppure la bambina al centro che sta per sollevare la gonna per fare una piroetta o, ancora, la più grande che tiene in mano due ciliegie mentre il piccolo Thomas, che indossa abiti in apparenza femminili, tipici per l’epoca, guarda anche lui divertito l’uccellino in gabbia.

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Per terra, vicino al cesto colmo di frutta, si vede un giocattolo con una colomba che muove le ali quando il carrello viene spostato. Il tratto caratteristico dell’epoca è la freschezza delle espressioni sorridenti e scanzonate dei fanciulli.

L’Ottocento

I bambini nella loro condizione reale

Nell’Ottocento gli artisti iniziano a svincolarsi dalle committenze e guardano a tutti quegli aspetti della realtà contemporanea che sino ad allora ì’arte ufficiale aveva ignorato.

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Oltre ai figli dei nobili e dei ricchi vengono ritratti anche i bambini di strada, abbandonati a loro stessi che, vestiti di stracci, fanno conoscere le difficili condizioni esistenziali delle famiglie povere.

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L’inglese Thomas Kennington in “Orphans” del 1885 raffigura due ragazzi che giacciono per strada scalzi, senza l’ombra di un gioco e con i vestiti stracciati.

“Orphans” – Thomas Kennington

Sono visibilmente stanchi e affamati: davanti a loro c’è un solo piatto con un pezzo di pane e i loro sguardi sono persi nel vuoto.

In Italia,  Angelo Inganni, particolarmente attento a quel mondo di sofferenza, dipinge i suoi “spazzacamini”. È la triste realtà della situazione dei bambini di famiglie comuni: un’attenzione mai posta fino allora.

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Il mondo contemporaneo

I bambini colorati

Ora il bambino è semplicemente bambino nella sua eterna fanciullezza e purezza che porta con sé massaggi puri e senza doppio senso.

Keith Haring con i suoi “Radiant Boys” è l’esempio più evidente di questa nuova età.

Sono personaggi bizzarri dal colore deciso e forte con contorni ben netti delineati da linee nere. I bambini sono espressione di vita felice e radiosa come espresso nel murales “Tuttomondo”, realizzato a Pisa, dove trenta figure si toccano dando vita ad un’atmosfera di amore e condivisione che ingloba tutta l’umanità.

“Tuttomondo”

Il mondo dei bambini è un raggio di sole che colpisce i nostri occhi, una spensieratezza a cui tutti noi desideriamo tornare, un punto di vista a cui è impossibile rinunciare.

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articolo di: CANTI FRANCA

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