Quando gli Artisti sono animali
Artisti animali
Animali artisti: quando l’arte diventa bestiale
Tilly, Congo, Cholla… no, non sono solo i nomignoli per i vostri cuccioli domestici, ma i nomi di alcuni grandi artisti animali!
Che certi animali posseggano abilità molto simili a quelle dell’uomo è piuttosto risaputo, soprattutto per quanto riguarda i primati; tuttavia, forse pochi sanno che sono anche in grado di produrre e manifestare grande talento artistico.
Ad esempio, avete mai sentito parlare di Congo, lo scimpanzé pittore?


Congo – La scimmia pittrice
Artisti animali: La sua storia risale alla metà del Novecento, negli anni ’50, quando grazie al suo talento artistico riuscì ad attirare l’attenzione di grandi nomi dell’arte contemporanea, quali Dalì, Mirò e Picasso.
Congo deve la sua fama allo zoologo e pittore Desmond Morris, il quale nel 1956 le pose in mano un pennello, al fine di studiare le sue reazioni e comportamenti. Era infatti curioso di sapere come si sarebbe comportata la scimmia con tale attrezzo e fu assolutamente ammaliato dal risultato di questo esperimento. Da quel momento in poi, infatti, Congo produsse quasi 400 opere nell’arco di soli tre anni.
Alcune di queste opere sono state esposte nel 2019, dal 3 al 20 dicembre, alla mostra alla Mayor Gallery di Londra, chiamata “Congo the Chimpanzee. The Birth of Art”; qui furono raccolte 55 opere dell’artista. Tutt’oggi, la stragrande maggioranza delle altre realizzate sono conservate proprio da Desmond Morris, che ha ben 94 anni.


La mostra di Londra non è stata la prima dedicata allo scimpanzé: per trovare la sua iniziale esposizione, dobbiamo tornare indietro nel tempo fino al 1957, quando le fu riservato uno spazio di grande successo all’Istituto di Arte Contemporanea di Londra; fu un evento con grande risonanza, in quanto riuscì a coinvolgere tanto il grande pubblico, quanto grandi artisti, come i già nominati Picasso eMirò, che acquistarono alcune opere.
La carriera di Congo si arrestò sette anni dopo, nel 1964, quando morì a causa di una tubercolosi; tuttavia, la sua fama non si estinse, anzi, rimase un personaggio artistico molto conosciuto e molte sue opere sono arrivate ad avere un altissimo valore economico: pensate infatti che il valore totale delle 55 opere di Congo esposte alla Mayor è quasi di 220mila dollari (da 1800 a 7400 dollari per pezzo).
Tillie – La cagnolina pittrice – Artisti animali
Non parliamo però solo di primati! Vediamo ora una artista che appartiene alla famiglia dei migliori amici dell’uomo, Tillie (diminutivo di Tillamook Cheddar): si tratta di una Jack Russel Terrier proveniente dal Connecticut che aveva sviluppato una grandissima passione per il disegno. Tillie ha iniziato ad avvicinarsi al mondo dell’arte grazie alle sue unghie: difatti, pare che inizialmente sia entrata a contatto con dei documenti in carta carbone che stava scrivendo il suo padrone e li abbia grattati, lasciando così le sue tracce sulla carta. Da quel momento in poi, la cagnolina ha iniziato a sperimentare con la carta carbone e a produrre moltissime opere con questa particolare “tecnica a unghie” (o meglio, ad artigli), collaborando anche con artisti umani come Tom Sachs e Dirk Westphal.


Artisti animali: Molte delle sue opere sono state esposte e vendute, alcune sono arrivate a toccare il valore di 2000 dollari.
Tillie è purtroppo morta nel 2014, ma la sua carriera artistica è stata molto intensa e ricca di mostre ed esposizioni.
Taglie medie, taglie piccole, ma non dimentichiamoci delle taglie enormi! Sapevate che anche gli elefanti sanno dipingere?


Elefanti Pittori – Artisti animali
Sono stati registrati moltissimi casi, sia in Africa che in Asia, di elefanti in grado di dipingere. Tuttavia, la cosa straordinaria non è tanto il fatto che sappiano utilizzare il pennello, ma che pare reagiscano a ciò che vedono nel mondo reale. Ad esempio, gli elefandi che abitano la Thailandia del Nord, dove il paesaggio è per lo più rappresentato da grandi spazi verdi e aperti, realizzano i dipinti caratterizzati da forme curve e colori chiari e vivaci; invece, coloro che vivono nella Thailandia centrale, ricca di foreste, utilizzano tonalità più scure e variano dal verde, al nero, al viola intenso.
Quindi questi animali non realizzano solo forme astratte, ma sono in un certo senso vicini al nostro modo di fare arte, reagendo ad uno stimolo che può venire dall’esterno (come qualcosa che abbiamo visto o di cui abbiamo avuto esperienza).
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Purtroppo, c’è un pesante rovescio della medaglia: questo loro talento e questa peculiare abilità viene troppo spesso sfruttata da molte comunità, che usano gli elefanti come mezzo per intrattenere i visitatori stranieri; non è raro che alcuni elefanti siano strappati dal loro branco al fine di trarre un guadagno personale dal loro addestramento. In questi casi gli animali vengono effettivamente maltrattati e ciò è testimoniato da diversi video, dove sono ben visibile percosse date, al fine di fargli continuare a dipingere sempre lo stesso soggeto a ripetizione.


Sebbene questo fenomeno sia largamente diffuso, esistono allo stesso tempo diverse organizzazioni no profit che ovviamente condannano le azioni violente degli uomini: è stato infatti studiato che tali pratiche siano dannose per il loro apprendimento e per lo sviluppo della loro intelligenza.
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A tal proposito, molto interessante è il progetto Elephant Art (https://elephantartgallery.com/blogs/meet) dove sono raccolte diverse esperienze artistiche di questi meravigliosi animali
e vengono anche vendute le loro opere! Il progetto viene descritto come un modo per stimolare l’intelletto degli animali in maniera costruttiva e positiva, mediante l’effettiva istruzione alla pittura; ogni procedimento didattico adottato è ovviamente sicuro e attento, lasciando grande libertà agli elefanti (come giusto che sia).
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Da questa modalità di insegnamento sono scaturiti risultati veramente magnifici:
è stato notato che gli elefanti sono in grado di sviluppare stili molto diversi e i loro lavori sono molto differenziati.
Vi incoraggiamo a visitare il sito in quanto i ricavi delle opere vendute sono utilizzate
per finanziare le associazioni che si occupano di questi elefanti, ma non solo: i fondi sono anche adoperati per assicurare alle comunità
locali una vita migliore, finanziare il turismo e combattere il bracconaggio, largamente diffuso.
il cavallo Cholla – Artisti animali
Artisti animali: Per concludere, parliamo invece di uno dei più recenti casi di “arte bestiale”: il cavallo Cholla. Cholla nasce in Nevada, in America, nel 1985 e la pittura in un certo senso è stata per lui salvifica: difatti, il cavallo
aveva un temperamento molto forte e poco docile (da qui deriva il suo nome infatti, Cholla – cactus spinoso diffuso in America).
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Inoltre, a causa di questa
sua natura, inizialmente Cholla fu domato
con una tecnica molto violenta chiamata sacking out, che consiste nel legare il cavallo alle giunture degli arti e farlo cadere a terra, per poi mettere peso sul suo corpo con grandi sacchi di farina. Questo violento modus operandi lascia una grande cicatrice nella mente e nel fisico di Cholla, tant’è che inizialmente l’animale era molto insofferente agli esseri umani. Invece, all’età di 5 anni il cavallo viene acquistato da Renee Chambers e a questo punto la sua vita cambia per sempre: da quel momento Cholla vive in un ranch, e la proprietaria è l’unica persona che riesca a cavalcarlo.
Un cavallo pittore
Durante la vita nel ranch avviene qualcosa di veramente straordinario:
nel 2004 Cholla scopre la sua predisposizione alla pittura, seguendo la sua proprietaria mentre era intenta a dipingere la staccionata; è qui che per la prima volta afferra il pennello con i forti denti. La proprietaria, reagendo a questo gesto, gli procura un cavalletto
e molti colori e nasce così il mito del cavallo-pittore, un caso scientifico tanto quanto artistico.
Cholla è stata studiata da numerosi etologi, ovvero personaggi che si occupano del comportamento animale, ma anche da grandi critici d’arte! Infatti, è stato molto apprezzato perfino da Vittorio Sgarbi e, nella sua carriera artistica, ha vinto un premio a un importante concorso di pittura italiano.
La grande fama di Cholla trova il suo apice nella primavera del 2009, quando le sue opere,
quotate fino a 2.000 euro, sono state messe in mostra presso la galleria d’arte Giudecca 795 di Venezia.


L’arte di Cholla non era di facile fattura: per dipingere infatti, il cavallo necessitava
che gli venissero preparati il cavalletto, molti barattoli di colori, i pennelli e che tutto fosse in posizione stabile.
Tuttavia, durante l’atto creativo era solito fare tutto da solo, come è stato
possibile verificare in diversi video: Chollo, infatti, riesce a prendere
il pennello tra i denti ed intingerlo nel colore, trova la giusta angolazione a contatto con la tela e riesce a muoverlo senza difficoltà.
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Anche questo meraviglioso artista animale è purtroppo venuto a mancare nel 2013:
pensate che è morto a ben 28 anni, una vita veramente lunga per un cavallo! Che l’arte abbia reso la sua esistenza più lunga? Difficile a dirsi!
Speriamo che questo viaggio nel mondo animale vi sia piaciuto,
ma di sicuro potrete scoprire tanti e vari artisti bestiali, e tanti ancora ne dovranno venire!
Articolo di Alessandra Tamburi