Takashi Murakami: Biografia e opere che devi conoscere
Takashi Murakami
«Vogliamo vedere le novità. Questo perché vogliamo vedere il futuro, anche se solo momentaneamente. È il momento in cui, anche se non comprendiamo fino in fondo ciò che abbiamo intravisto, ne siamo comunque toccati. Questo è ciò che chiamiamo arte.»
Takashi Murakami
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Takashi Murakami classe 1962 è un artista giapponese, il più noto e singolare nel panorama internazionale, nel 2008 la rivista Time lo ha definito il più influente rappresentante della cultura giapponese contemporanea.
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Murakami ha studiato nihonga (pittura tradizionale giapponese) presso l’Università delle belle arti di Tokyo. Nel 1989 esordisce a Tokyo, con la sua prima mostra personale. Nel 1993 crea il personaggio di “Mr. Dob“, da lui considerato il suo alter ego, e che nel corso della sua carriera sarà il protagonista di molte sue opere.


Takashi Murakami con la sua arte crea personaggi come anime, fiori sorridenti, orsi e leoni combinando aspetti dei più famosi cartoni animati provenienti da Giappone, Europa e Stati Uniti.
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Takashi Murakami che si ispira alle icone degli otaku (la subcultura giapponese diffusasi negli anni Ottanta tra i teenagers maschi, fatta di appassionati in modo ossessivo di fumettistica, manga, anime e tecnologia.
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La visione dei giovani Otaku è “indiscriminata”, rifiutano la vita sociale.) e definisce il proprio stile Poku, fusione di “pop” e “otaku”. Il mondo degli otaku è la via che l’artista sceglie per indagare la società giapponese: infatti dietro i colori vivaci, le facce buffe, i coloratissimi mostri dai denti aguzzi, i piccoli fiori sorridenti, e le prosperose ragazzine che spruzzano latte dai seni, l’artista giapponese avanza una denuncia all’emarginazione di questa subcultura, che vede come manifestazione di un malessere del popolo giapponese.
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Nel 2001 Murakami conia il termine Superflat, lanciando uno dei movimenti più vigorosi dell’arte postmoderna. Il termine si basa sulla compressione dell’Ukiyo-e , il tipico stile artistico bidimensionale giapponese, con l’estetica kawaii e quella di anime e manga. Questa forma artistica spesso viene definita come una versione giapponese di Pop Art.


Nel 2009 Murakami e lo storico dell’arte Nobuo Tsuji iniziano una collaborazione che li porterà , nel 2017 ad organizzare una mostra al Museum of Fine Arts di Boston, per la quale Murakami e Tsuji selezionano opere giapponesi dalla collezione del museo, e le espongono insieme a quelle di Murakami, creando uno stretto dialogo tra la cultura giapponese del passato e del presente.
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In questa occasione Murakami crea Dragon in Clouds—Red Mutation opera che rappresenta la versione monocroma rossa del famoso dipinto settecentesco Drago e nuvole di Soga Shōhaku.


«Per me le religioni sono una narrazione. . . . Le catastrofi naturali, i terremoti, sono cose causate dalla natura. Tale caos è naturale, ma dobbiamo dargli un senso in qualche modo, e quindi abbiamo dovuto inventare queste storie. Questo è ciò che volevo dipingere.»
Takashi Murakami
Successivamente al terremoto del 2011 e la crisi nucleare di Fukushima, l’artista giapponese ha intrapreso un’esplorazione profonda su quello che è stato l’impatto dei disastri naturali nella cultura giapponese. La galleria Gagosian di New York che ha ospitato la mostra del 2014 The Land of the Dead, Stepping on the Tail of a Rainbow descrive così le opere proposte da Murakami:
«Murakami ha creato un’installazione immersiva, a cui si accede attraverso una replica di 56 tonnellate di un sanmon (porta sacra), di arhat eclettici ; cloni deliquescing della sua creatura immaginaria Mr. DOB; e karajishi, i mitici leoni che custodiscono i templi buddisti giapponesi. Ecco un sistema di credenze contemporaneo, costruito sulla scia del disastro, che fonde fedi, miti e immagini precedenti in una spiritualità sincretica dell’immaginazione dell’artista.
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Nelle sculture totemiche che rappresentano demoni, siti religiosi e autoritratti, e nei dipinti che fondono le tecniche giapponesi classiche con i tropi dell’espressionismo astratto, la fantascienza, i manga e le immagini buddiste e shintoiste, Murakami indaga il ruolo della fede nell’inesorabile caducità e trauma dell’esistenza.»
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I critici d’arte hanno definito Murakami l’Andy Warhol giapponese, sicuramente dall’artista pop americano non ha preso solo l’interesse per la cultura di massa, ma ha fatto sua la bravura nel commercializzare della propria arte, tanto che realizza tra le sue creazioni sono presenti oggetti prodotti in serie come giocattoli, portachiavi e t-shirt, e dal 2002 ha intrapreso una collaborazione pluriennale con Marc Jacobs per il restyling del monogramma Louis Vuitton, così da liberare le sue creazioni dai confini di musei o gallerie.
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Scatola Rigida “Mani” – firmata a mano; “MoCA”
È una borsa di forma quadrata con staffe angolari color ottone. Ripropone lo stampato classico del design LV, sovrastampato con il design colorato LV di Murakami. Edizione limitata #262
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Diverse versioni di Mr. Dob
Mr. Dob: l’alter ego di Murakami , è un simpatico topolino dai tratti tondeggianti, che nelle varie opere viene rappresentato in varie versioni. Questa rappresentazione per Murakami è il simbolo della cultura giapponese infantilizzata, che a suo dire caratterizza il Giappone. Con questa sua creatura l’artista intendeva creare un’icona giapponese, nello spirito di Hello Kitty e Pikachu.
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Ha fuso insieme personaggi della cultura popolare orientale e occidentale, tra cui Doraemon e l’iconico Topolino di Walt Disney. Se il primo Mr. DOB aveva un aspetto feroce con denti affilati e minacciosi, nel tempo il personaggio è diventato sempre più carino.
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