Lorenzo Marini e la Type-art

Lorenzo Marini e la Type art

Lorenzo Marini e la Type-art: Lorenzo Marini, nato a Monselice nel 1958, ma milanese d’adozione, è un pubblicitario e scrittore italiano.

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Dopo gli studi artistici, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida del grande maestro Emilio Vedova e si laurea in Architettura sempre a Venezia. Da trent’anni lavora con successo nel mondo della pubblicità, inizialmente prestando il suo contributo professionale presso le più importanti agenzie pubblicitarie italiane e internazionali.

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Lorenzo Marini e la Type-art: Nel primo giorno di primavera del 1997 fonda a Milano la

Lorenzo Marini Group” e nel 2010 apre una sede a New York: la sua vita si svolge tra Milano, Los Angeles e New York.

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Nella sua carriera da art director riceve oltre 300 premi nazionali e internazionali,

tra cui il Leone d’Oro di Cannes al Festival internazionale della pubblicità nel 1985.

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Artista poliedrico, si dedica negli anni a numerose attività: dal design alla regia,

dalla pittura alla scrittura, con la pubblicazione di alcuni saggi e romanzi insegnando anche all’università.

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Nel 2014, inizia a presentare le sue opere al pubblico con mostre personali in luoghi di grande prestigio come Milano, Miami e New York. Nella sua pittura, predilige il bianco, il colore del silenzio e dell’eleganza.

Lorenzo Marini e la Type-art

Nel 2016 Lorenzo inizia a celebrare la bellezza delle lettere e nel 2017 crea il

“Manifesto per la liberazione delle lettere”, dando origine ad una nuova forma di arte che consiste nel dedicare ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera.

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Considerato il capostipite della Type art, Lorenzo ha ricevuto, nella sua Milano,

un importante riconoscimento per la mostra “Di segni e di sogni” considerato l’evento di contemporary art più visitato nel 2021.

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La Type art

Lorenzo Marini e la Type-art: Marini, nel 2016, inaugura la stagione artistica della Type art

con una mostra al Palazzo della Permanente di Milano e nel 2017 scrive il “Manifesto per la liberazione delle lettere”.

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In questa nuova corrente artistica, Lorenzo dedica ad ogni singola lettera dell’alfabeto un’opera, esaltando lo studio dell’alfabeto e riscoprendo la funzionalità del colore.

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L’alfabeto, cioè i segni convenzionali, e il mondo dell’illustrazione, cioè l’ideogramma, sono separati da un burrone. Non si parlano, non entrano in comunicazione perché la lettera, nel mondo occidentale, ha la sola utilità di leggere e scrivere.

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Lorenzo Marini e la Type-art: Ben diverso è il mondo orientale dove l’ideogramma,

cioè la rappresentazione pittorica, è un disegno che significa qualcosa ed è all’origine della calligrafia. E la ricerca di Lorenzo si avvicina alla tecnica che i cinesi e i giapponesi usano da secoli: prendono un concetto visivo e lo trasformano in segno. La lettera si trasforma così da segno grafico a pura bellezza creando una fusione di immagine che sfocia in un’attenzione estetica di pura armonia.

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Lorenzo Marini e la Type-art

Nella sua ricerca, Lorenzo Marini studia anche la reazione degli umani nei confronti

delle vocali in base al suono e alla forma: il suono “i” è luminoso, sottile e dunque un po’ freddo.

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Il suono “a” è aperto e risulta un suono simpatico; il suono “u” è negativo ed è associato al colore viola. Ciò non esiste oggettivamente ma è l’uomo che conferisce tali significati.

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Lorenzo Marini e la Type-art: Il suono “o” è indifferente infatti, dal punto di vista grafico,

non ha inizio e non ha fine: è la lettera dell’eternità, per i greci era dio. Con la Type art, Lorenzo rivisita il concetto fondamentale della lettera,

non più la semplice creazione di una parola ma fa emergere la bellezza pop dell’alfabeto contemporaneo.

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La “S”, per esempio, può essere bianca in un fondo blu e dunque

diventa un cigno che si specchia in un lago ma è la stessa “s” di serpente, di sesso, di sogno: l’inizio della parola è una porta aperta sul mondo. L’uomo ha imparato a disegnare i segni convenzionali attraverso dei disegni geometrici: la “A” di ape è una scala aperta e l’immagine aiuta il ricordo.

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La “P” è una “B” che non è incinta come la “N” può diventare due triangoli che fanno l’amore ma sdraiata diventa una “Z”:

ogni lettera può avere un significato e il suo contrario. In ogni lettera c’è una microstoria affettiva, un’immagine.

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La “V” può essere un aereo di carta mentre nella “T” si rivedono le corna del toro. Attualmente la parola sta lasciando il campo a vantaggio

dell’immagine perché il linguaggio internazionale è visivo e Lorenzo ha fatto l’esatto opposto:

ha tolto l’immagine per metterla nella lettera.

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La lettera diventa immagine trasformandosi in forma, disegno, bellezza, incoerenza.

Manifesto per la liberazione delle lettere

“Le lettere sono nate libere e come gli uomini sono creature sociali ma anche individuali. È tempo di celebrare la bellezza della geometria che le compone e lasciare il gregge della tipologia alfabetica”.

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Con queste parole si apre il suo Manifesto e da qui subito si capisce la grande forza che Marini attribuisce al simbolo grafico che si trasforma in opera d’arte. Ogni lettera suscita in ciascuno di noi emozioni diverse, fin dalla nostra infanzia, assumendo così una identità forte, individuale, unica.

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Partendo da ciò, vola libera l’immaginazione dell’artista: non più l’ordine delle lettere ma il caos libero di una bellezza non ripetibile.

Lorenzo Marini e la Type-art

Alphatype

“Le lettere sono nate come segni architettonici per creare paesaggi nuovi ad ogni accostamento formale, ma la società occidentale le ha rese schiave della funzione. Non sono necessarie solo per leggere o per scrivere ma anche per diventare significanti puri, utili ad alimentare la fantasia”.

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Così recita il secondo punto del suo Manifesto e in Alphatype, Marini rielabora i modelli di lettere per riunirli in quadri, di grandi dimensioni, seguendo non un ordine tradizionale e neanche secondo la finalità di comporre

delle parole ma lasciandosi andare al sentimento e all’emozione che caratterizza l’animo artistico del maestro della comunicazione.

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In questa installazione non c’è nulla da leggere e la mancanza di ordine obbliga

a porre l’attenzione sulla magia della linea che apre alla fantasia dell’immaginazione. Lorenzo ha rielaborato cinque modelli di lettere inventando cinque nuovi alfabeti.

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Ogni lettera è un marchio e ogni lettera va celebrata nella sua singolarità perché ognuna di loro porta in sé delle associazioni istintive,

basti pensare alle prime lettere scritte all’inizio del nostro percorso scolastico dove, ad esempio, la “c” era la “c” di casa. 

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Lettere libere che, danzando leggere nell’aria, ricoprono ogni forma avvolgendo, in una esplosione di colori, ogni oggetto della vita quotidiana.

Lorenzo Marini e la Type-art

Alphacube

“Le lettere sono frammenti di un caleidoscopio bellissimo, immaginifico e rutilante. Il sempre eterno movimento, che solo gli occhi capaci di stupirsi possono cogliere. Esse sono la nostra rivincita sul grigio della malinconia, sul nero della logica, sulla nebbia delle percezioni”.

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Ecco Alphacube, un’opera d’arte immersiva, dove le lettere sono liberate dal peso del significato e si librano leggere

nell’aria per entrare ad abitare il fantastico mondo della mente nella contemplazione di una bellezza senza confini.

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Lorenzo Marini e la Type-art

L’arte ti dà il bentornato in città

Mesi difficili, mesi bui, la frizzante Milano spenta e Lorenzo,

che anche lui rimane intrappolato in casa, non si arrende e decora i tram con il suo alfabeto per dare il benvenuto alla ripresa delle attività,

anima di una vita che non può annullarsi.

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Un’installazione dinamica che porta vita, colore, piacere e felicità. L’arte che esce dai musei per diventare patrimonio di tutti e parlare il linguaggio della quotidianità. “Proprio la comunicazione e la socializzazione sono stati tra gli elementi della nostra vita più stravolti dall’epidemia di coronavirus:

ci siamo trovati quasi del tutto soli di fronte a una delle più grandi sfide della nostra esistenza; il pessimismo e l’ansia sono diventati due elementi costanti delle lunghe settimane che abbiamo trascorso in lockdown.”

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E allora è proprio da lì che bisogna ricominciare, dalla comunicazione, dalla parola, dall’immaginazione, dalla fantasia, dalla creatività caratteristiche del nostro guru milanese.

Lorenzo Marini e la Type-art

Di segni e di sogni

Ecco arrivati all’ultima mostra di Lorenzo Marini del 2021: “Di segni e di sogni”. Lorenzo, nella cornice culturale della città di Siena, propone un itinerario dove la mente incontra, nella libertà dell’etereo,

la lettera che si trasforma in quella parola sognata che fa divertire e dona benessere.

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Un continuo passaggio tra reale e virtuale, tra il mondo della realtà e il mondo dei sogni,

una collezione di attimi per unire la terra al cielo. Emblematica è “Raintype”, un’installazione di 450x560x1000 cm dove

le lettere prendono la forma di gocce che scendono dal cielo ma non cadono a terra e rimangono sospese nell’atmosfera in attesa di incontrarsi per formare delle parole.

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Non c’è fretta: la libertà vuole il suo tempo che si chiama eternità.

“Le idee producono soldi, mentre i soldi non producono idee”. Questa è la filosofia di Lorenzo Marini, il pubblicitario artista che attrae l’osservatore aiutandoli a realizzare

i loro desideri nella libertà di unire le lettere in immagini che fanno sognare.

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E questa sera, alle 21 Lorenzo Marini, sarà in diretta per noi sul canale Instagram di Arte in Breve. Non perderti la serate!

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articolo di: CANTI FRANCA

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