L’artista Katia Longoni si racconta

Mi chiamo Katia, sono nata a Verona e sono una pittrice figurativa.
Già da bambina dimostravo di avere doti nel disegno che andavano a colmare quei vuoti che la mia condizione fisica mi ha riservato fin dalla nascita, a causa del mielomeningocele.
Il disegno è stato ed è tutt’ora la mia valvola di sfogo, attraverso la quale m
i impegno ad esprimere i miei pensieri con la speranza che possano essere d’ispirazione e fonte di coraggio.
Il mio approccio all’arte del dipingere è nato spontaneamente verso i 27 anni, a seguito di richieste di ritratti su commissione.
Il volto umano, infatti, con particolare attenzione allo sguardo, è il soggetto che mi gratifica di più. La sua raffigurazione realistica accostata ad elementi surreali dà voce ai suggerimenti dell’inconscio, ricreando ambientazioni oniriche e talvolta fiabesche.

Le opere principali

Tra le mie opere principali evidenzio quelle appartenenti alla collezione “Anime Coraggiose”, realizzata tra il 2016 e il 2021, incentrata sul disagio e l’inclusione.
A rafforzare il messaggio di tali opere, è seguita la mia decisione di pubblicare un libro biografico intitolato “Anime Coraggiose, oltre i miei passi”, distribuito da Mondadori, Feltrinelli e acquistabile sui principali store italiani.

“Volontà indomita”,

In particolare ricordo il dipinto “Volontà indomita”, realizzato nel 2016 e che ha trovato dimora in collezione privata in Portogallo.
È il primo quadro della collezione Anime Coraggiose, al quale sono molto legata perché è stato il primo dipinto in cui ho inserito un dettaglio celato, molto personale, la mia stampella, che utilizzo per camminare.
Darlo via mi è costata tanta fatica ma l’ho considerato come un porta fortuna, che mi sproni ad andare avanti nel dipingere sempre con la stessa passione e motivazione.

“Empatia”

“Empatia” invece è il mio primo quadro in assoluto che ho dipinto, nel 2008 ed è la base su cui sto sviluppando la mia prossima collezione, in cui già troviamo “oltre noi”.
Qui si aggiunge alla figura umana, quella felina. Nel mio percorso artistico ho trovato nel felino una sorta di spirito guida. È proprio nel suo sguardo che ritrovo me stessa e il mio scopo come artista.

Il futuro

Sento di voler far conoscere la mia arte, di lasciare il segno arrivando a tutte quelle persone che hanno qualcosa da esprimere, motivandole a rialzarsi sempre con forza e coraggio.

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