Jason Anderson: opere e biografia

Jason Anderson

Jason Anderson

Jason Anderson nasce a Dorset, una cittadina sulla costa sud-ovest dell’Inghilterra. All’età di 16 anni lascia la scuola per dedicarsi alla sua principale passione: l’arte. Per guadagnarsi da vivere, inizia con un apprendistato sul vetro colorato sotto la direzione del grande maestro Roy Coomber

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Collabora per cinque anni ad alcuni grossi progetti nelle cattedrali più importanti dell’Inghilterra restaurando le antiche vetrate di York Minster, Gloucester e Wells.

Queste antiche cattedrali nascondono le vetrate colorate più belle e complesse del mondo e ciò influenzerà tutte le sue future opere che assumeranno la forma di un vetro dai colori sgargianti.

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Da questa esperienza, Jason porta con sé l’intensità del colore e i giochi di luci e ombre fondamentali per trasformare un’opera d’arte in un capolavoro. Subito dopo questo lavoro, Anderson inizia a progettare le sue opere partendo da un nucleo centrale composto da una lastra di vetro colorato. E sarà proprio l’utilizzo di diversi stili e la progettazione basata sul colore la chiave di volta della sua pittura,

raffinata ed intensa nello stesso tempo.

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Grazie alla sua capacità di conciliare le lacche ad un effetto antinaturalistico, le sue opere appaiono vivaci e dinamiche,

animate dal movimento deciso di spatolate di chiazze di colore vivo,

che donano al quadro uno spessore volumetrico tale da esaltare la bellezza del soggetto unita alla sua gradevolezza e alla luminosità dell’immagine.

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Jason Anderson paesaggi

Perché Jason Anderson viene definito il nuovo Monet?

Il paragone con il più famoso artistanasce spontaneo guardando i soggetti dei suoi dipinti: paesaggi naturali e scorci urbani immersi nella natura. I suoi lavori, realizzati con colori a olio e acrilici su tele di lino, prendono spunto dall’arte impressionista e post-impressionista.

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Cezanne, Pisarro, Van gogh, Monet e Matisse sono solo i suoi punti di partenza e di ispirazione in quanto Jason rivisita le loro opere dando una svolta contemporanea alla loro pennellata. Innovativi sono anche gli strumenti utilizzati: dimentica i pennelli per usare le spatole e i coltelli. Il colore viene modellato con tocchi rapidi che lasciano intuire una pittura di istinto dove le tinte tenui sono in grado di dare movimento all’opera.

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L’occhio del pubblico viene così trasportato in ambienti che combinano, con grande maestria, luminosità e trasparenza. I paesaggi ritratti sono le zone costiere attorno alla sua città natale Dorset. Nei suoi lavori, paesaggi e città si incontrano in una danza di pennellate ricche di colori.

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Tutti i paesaggi ruotano attorno ad un punto centrale, solitamente il giallo brillante del sole che sorge o tramonta, dando movimento all’intera immagine.

Jason Anderson dipinti

Chi è il vero protagonista?

Guardando ad un quadro di Jason Anderson, la risposta arriva spontanea: il colore. L’artista stesso ha ammesso in un’intervista di essere “affascinato dal colore” che stende sulla tela con il coltello creando un effetto intenso.

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I suoi quadri sono dei veri e propri caleidoscopi che ricordano la sua prima passione, ovvero il vetro colorato. I soggetti sono un insieme di forme e colori avvolti in una spirale di movimento da cui scaturisce un’energia trascinante e in continua evoluzione. Ogni angolo, proprio come avviene in un caleidoscopio,

è un gioco di luci e colori che esprimono sempre qualcosa di nuovo dando l’illusione di essere attratti nel vortice del paesaggio.

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Le chiazze di colore vivo donano vivacità all’opera esaltando la bellezza, lo spessore e la luminosità dell’immagine. I colori, sulla tavolozza di Anderson, si trasformano in note scritte su un pentagramma di tela da cui emerge una melodiosa musica fatta da segni e linee che,

intersecandosi, creano figure eleganti e leggere nella loro trasparenza.

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Le sue tele variopinte si presentano come le tessere di un puzzle che, incastonate con sapienza una accanto all’altra, fanno emergere le figure in un balletto di colori.

Come si vede il mondo da un vetro colorato?

Il suo primo lavoro di restauratore di vetrate gotiche ha segnato il suo modo di dipingere,

il suo stile, l’eleganza nell’accostare i colori e il gioco di luci e ombre che donano leggerezza alla decorazione.

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Nelle prime opere utilizzava colori acrilici perché si prestavano meglio per l’interpretazione realistica della natura. Il passaggio alla pittura a olio è dovuto ad una condizione meteo:

durante l’estate il caldo asciuga velocemente il colore acrilico senza lasciare il tempo necessario di stenderlo adeguatamente.

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Questo inconveniente ha portato nella pittura di Jason un drastico cambiamento che gli ha fatto sperimentare la tecnica del pixel: un impasto di colori pastello stesi a piccole spatolate.

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I colori vivaci ricevono la loro lucentezza dal sole, nel suo albeggiare o tramontare, imitando nella sua totalità quello che succede in natura. I contorni non definiti rendono i paesaggi sfumati e immersi in un ambiente senza confini conferendogli la fragile leggerezza del vetro che lascia trasparire la sacralità della luce. Per lui è il colore che crea il dettaglio e la forma mentre la frenesia della natura obbliga l’artista britannico ad intervenire in modo audace e deciso.

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Nelle sue opere si scorge l’influenza di William Turner, il pittore della luce, e Gustav Klimt, il pittore dell’armonia. Nei suoi lavori, Anderson lancia anche un messaggio di attenzione nei confronti dell’ambiente:

in ogni quadro inserisce sempre un elemento umano per ricordare come l’uomo sia “un semplice inquilino di questo bellissimo pianeta”.

Arte e musica: un binomio possibile?

Tra l’altro Il successo di Jason non si ferma solo nel mondo dell’arte ma supera questo confine per espandersi nell’universo della musica. Nel 2019 la giovane ed affermata cantautrice pop statunitense Billie Eilish chiede all’artista di Bristol di disegnare la copertina del suo singolo “Everything I Wanted”.

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Ed ecco che la musica sognante di Billie si incrocia con la pittura eterea di Jason e da questo incontro nasce una copertina, raffigurante il “Golden Gate Bridge”, 

dai colori danzanti su una musica fuori dagli schema.

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Nel dipinto, il ponte è costruito con colori pixellati di varie tonalità di giallo,

Vediamo che rosso e blu incastrati in linee diagonali ben delineate, da cui prende forma una figura appena abbozzata su uno sfondo sfumato dove colonne arancioni e grigie lasciano immaginare la tipica presenza dei grattacieli statunitensi.

Questo è Jason Anderson, un “impressionista contemporaneo”,

un artista che nelle sue opere sa far entrare il visitatore in luoghi astratti tra spazi evanescenti e luminosi, in sentieri sconosciuti per rilassarsi nella natura rigenerante.    

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articolo di: CANTI FRANCA

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