Curiosità su Amedeo Modigliani

Introduzione

  Curiosità su Amedeo Modigliani: Il territorio italiano è conosciuto in tutto il mondo per i paesaggi mozzafiato, la storia millenaria, la cultura che ha dato vita a svariate migliaia di artisti che hanno rivoluzionato il pensiero occidentale e che ha fondato le basi per una nuova visione dell’uomo moderno. Uno tra questi è il livornese Amedeo Clemente Modigliani, conosciuto anche come Modì e Dedo, nato in un momento di bancarotta totale della famiglia e la sua venuta al mondo permise ai genitori di salvare solo quegli oggetti che riuscivano a stare sul letto della donna partoriente.

Cenno sulla vita

Gli esattori, infatti, non potevano portarsi via ciò che giaceva sulla superficie dove nasceva il bambino e Amedeo vide la luce in un momento spartiacque tra il passato pieno di debiti e il futuro ancora incerto, ma indubbiamente molto più interessante di ciò che avevano costruito la madre francese e il padre italiano. Il giovane talentuoso spiccò nell’ambiente artistico per i suoi nudi sensualissimi e per i ritratti dai volti stilizzati con i colli affusolati e gli sguardi quasi sempre assenti. Modì ebbe vita breve e Parigi fu l’ultima tappa del suo percorso di soli 36 anni.

Fin da subito iniziò a frequentare gli artisti che abitavano a Montmartre, come Kisling, Gris, Rivera, Apollinaire e Cocteau i quali contribuirono a influenzare il suo stile e il modo di percepire la vita. L’esistenza fugace che egli assaggiò fu solo una breve parentesi della traiettoria di uomo visionario e iconico che veniva da altre dimensioni e che ad esse tornò ben presto.

Un giovane Modigliani

Le prime mostre

     Il pittore era conosciuto per la sua celerità nell’eseguire i ritratti e in alcuni casi ci sono giunte testimonianze di completamento delle varie opere in una sola o due sedute, terminate le quali non venivano fatti ritocchi o modifiche. L’opera era già completa e Modì non riteneva che fosse il caso di rivederla. Le sue prime mostre furono definite scandalose e senza pudore con quei nudi provocanti e contro la morale dell’epoca. I primi vernissage durarono solo il tempo di una presentazione e il giovane Amedeo fu tagliato fuori dalla critica e dalla comunità ancora legata ai dettami sociali di bellezza differente dal modo in cui veniva percepita dal livornese.

Modì nel suo studio

La droga e l’alcool

Il suo spirito ribelle ne risentì e l’utilizzo di droghe e alcool sembrava una via di fuga da quello stato di agitazione che spesso lo pervadeva. Dedo soffriva molto il suo status sociale e la povertà che accompagnava sempre la sua famiglia e cercava in tutti i modi di atteggiarsi come un grande pittore sperperando tutti i soldi che riusciva a racimolare la madre che glieli spediva dall’Italia. Proprio perché era un uomo dall’aspetto molto intrigante e di una rara bellezza, Amedeo si vestiva con capi pregiati ed eleganti nascondendo le sue vere origini e coprendo la superficie dei suoi bisogni più profondi, ovvero la vita di un nobile nei panni di un artista povero.

La fama dopo la morte

     Modigliani è divenuto ricco e famoso solo dopo la sua morte con opere d’arte che hanno toccato cifre vertigionose e senza eguali. Il “Nudo Reclino” è una delle dieci opere più pagate ad un’asta e questo è uno dei record che è riuscito a conquistare l’artista solo dopo aver lasciato la materia, ma non la sua anima. Tutti saprebbero riconoscere le opere di Modigliani per quelle forme particolari che dava ai corpi dei propri quadri come per esempio i colli lunghi e non furono un vezzo, ma una particolarità delle modelle che posavano per i suoi quadri e anche dell’amata Jeanne della quale non dipinse mai gli occhi poiché rispose il poeta/pittore “Quando conoscerò la tua anima, dipingerò i tuoi occhi.”

Conclusione

Questo giovane artista rimarrà per sempre nei ricordi di tutti coloro che lo hanno già incontrato in secondo grado di astrazione e che forse un giorno lo vedranno in qualche quadro, forse il suo o anche di quei tanti artisti che lo copiano in tutto il mondo falsificando quella apparente semplicità di esecuzione, ma senza riuscire a tirarne fuori la peculiarità della sua mano veloce e unica. “Sono io stesso lo strumento delle potenti forze che nascono e muoiono in me” affermava Modì e come non essere d’accordo con il maestro che penetrava il suo spirito alla ricerca di una definizione di quel suo essere multiforme. 

Articolo di: Imelda Zeqiri

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