Umberto Boccioni: Vita e opere in 5 minuti


Breve biografia di Umberto Boccioni:
Umberto Boccioni, è stato un pittore, uno scultore futurista e inventore del Dinamismo Plastico. L’artista nasce a Reggio Calabria il 19 ottobre 1882, ma trascorre buona parte dell’infanzia e dell’adolescenza in varie città perché il padre, impiegato statale, è costretto a frequenti spostamenti.
La famiglia è originaria di Forlì, ma si trasferisce a Genova, poi a Padova nel 1888 ed in seguito a Catania nel 1897, dove Umberto consegue il Diploma all’Istituto Tecnico. Nel 1899 va a vivere a Roma da una zia e lavora presso lo studio di un cartellonista.
In questo periodo il giovane pittore, dallo stile molto realista, conosce l’altrettanto giovane Gino Severini e con lui frequenta lo studio di Giacomo Balla (che in quegli anni, a Roma, è un maestro molto famoso), per approfondire la ricerca sulle tecniche divisioniste.
Dal 1903 al 1906 Umberto Boccioni partecipa a diverse esposizioni annuali della Società Amatori e Cultori.
Dal 1912, anno della prima esposizione futurista a Parigi, presso la Galerie Bernheim-Jeune, Boccioni applica il concetto di “Dinamismo plastico” anche alla scultura, mentre continua lo studio del dinamismo del corpo umano, attraverso una lunga serie di disegni e di lavori ad acquerelli.


“La città che sale” – Umberto Boccioni
Per dipingere quest’opera Boccioni prese spunto dalla vista di Milano che si vedeva dal balcone della casa dove abitava.
Il titolo originale era IL LAVORO così come apparve alla Mostra d’arte libera di Milano del 1911.
Nonostante la presenza di elementi realistici come il cantiere o la costruzione, ed ancora la resa dello spazio in maniera prospettica, il dipinto viene considerato la prima opera veramente futurista del pittore reggino, pur non discostandosi molto dai quadri analoghi degli anni precedenti, nei quali le periferie urbane erano il soggetto principale.
In questo dipinto viene parzialmente abbandonata la visione naturalistica dei quadri precedenti, per lasciare il posto ad una visione più movimentata e dinamica.
Si coglie la visione di palazzi in costruzione in una periferia urbana, mentre compaiono ciminiere e impalcature solo nella parte superiore. Gran parte dello spazio è invece occupato da uomini e da cavalli, fusi esasperatamente insieme in uno sforzo dinamico.
In tal modo Boccioni mette in risalto alcuni tra gli elementi più tipici del futurismo, quali l’esaltazione del lavoro dell’uomo e l’importanza della città moderna plasmata sulle esigenze del nuovo concetto di uomo del futuro.


“Forme uniche della continuità nello spazio”
Questa scultura rappresenta simbolicamente il movimento e la fluidità.
Boccioni respinge la scultura tradizionale classica per creare questo pezzo, considerato uno dei capolavori del Futurismo.
La scultura è raffigurata anche sul retro delle monete da 20 centesimi di euro coniate in Italia.
Il movimento futurista si sforzava di rappresentare la velocità e la forza del dinamismo nell’arte. Boccioni, anche se formatosi come pittore, iniziò la propria carriera di scultore solo nel 1912.
Scrisse a un amico: “In questi giorni sono ossessionato dalla scultura! Credo di aver dato una completa rinnovazione di quest’arte mummificata.”


“Dinamismo di un ciclista” – Umberto Boccioni
Boccioni non era interessato alla rappresentazione realista e banale di un certo atleta o di un determinato sport, ma ciò che lo colpiva e che cercava di fissare nelle proprie opere era il movimento, voleva cogliere il movimento e la velocità:
il dinamismo di una figura in bici ne è l’esempio.
La rappresentazione del movimento nei futuristi è una tematica fondamentale.
Boccioni muore a Verona il 17 agosto 1916 all’età di 33 anni, dopo essere brutalmente caduto da cavallo.