Dieci opere d’arte contemporanea che devi conoscere
“Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno”
Questa celebre citazione di Vincent Van Gogh esprime in poche parole quello che con molta probabilità è il desiderio di ogni grande artista: sognare e poter esprimere la meraviglia del proprio sogno grazie a un’opera d’arte magnifica che attraversa il tempo e la storia e permane in eterno.
Nell’epoca contemporanea si dibatte costantemente sul senso del gusto e della bellezza delle ormai innumerevoli forme artistiche che popolano il nostro panorama mondiale. Sempre più artisti emergenti danno sfogo e forma nelle maniere più disparate alla loro visione del mondo attraverso performance di ogni genere. Capita costantemente di camminare per strada e trovare sui muri delle città innumerevoli piccole opere segno di una urgenza comunicativa tipica della nostra epoca. Segni del passaggio di una generazione sempre più bisognosa di esprimere ciò che sente, e l’arte in questo contesto si presta perfettamente allo scopo.
Potremmo parlare per giorni interi e scrivere pagine e pagine su quella che è la nascita dell’arte contemporanea e quelle che sono le forme più conosciute di espressione del nostro tempo, ma vediamo più da vicino almeno dieci tra le più famose opere della contemporaneità che non possiamo non conoscere.


JEFF KOONS “LA BALLERINA”
Il grandissimo artista statunitense, tra i più ricchi al mondo, esponente della corrente artistica neo-pop americana, è da molti anni sulla scena mondiale con le sue iconiche opere, non sempre capite e apprezzate, simbolo del consumismo kitsch della popolazione americana e del modo di vivere che ormai la caratterizza. Una tra le più famose è la gigantesca ballerina non a caso installata a Rockefeller Center di Manhattan, complesso commerciale della ricca famiglia di banchieri. La gigantesca opera alta ben 14 metri realizzata con l’ormai famoso acciaio inossidabile specchiante, rappresenta una giovane donna seduta su uno sgabello intenta ad infilarsi le scarpette da danza. È lo stesso artista che ci spiega brevemente il concetto che vi è dietro a questa delicata e particolare espressione artistica: “La ballerina seduta è come una Venere”. Potresti vederci la Venere di Willendorf o una delle tante veneri antiche. È proprio un lavoro sulla bellezza e anche sul senso della contemplazione, della quiete“.
La ballerina diventa così icona di bellezza e punto focale dell’arte pubblica americana sovvenzionata in questo caso dall’Art Production Fund.


BANSKY “FLYNG BALLOON GIRL”
Una delle opere più significative degli ultimi anni è sicuramente quella di Bansky dal titolo Flying Balloon Girl, un delizioso murale realizzato nel 2005 in Cisgiordania raffigurante una giovane ragazza dall’aria spensierata che tenta di sorpassare il muro che divide la città, appendendosi a otto piccoli palloncini. É chiaramente forte il messaggio dell’artista che tenta di far scappare la bambina purtroppo semplicemente solo con la fantasia, con la speranza che un giorno di veder realizzato questo desiderio di libertà del popolo palestinese.
È la bambina che con la sua aria innocente diventa uno struggente messaggio di pace e di amore, simbolo di rinascita e di riscatto. I palloncini diventano il mezzo privilegiato per superare la propria triste condizione umana e poter in un certo senso “passare dall’altra parte”.


HENRY MOORE “FAMILY GROUP”
Dopo ben 50 anni Henry Moore ritorna in Italia con una grande esposizione pubblica (dal 16 settembre 2022 al 31 marzo 2023) con due opere importantissime una in Piazza della Signoria e l’altra nel Sagrato dell’Abbazia di San Miniato al Monte, esposizione curare da Sebastiano Barassi. L’artista inglese da sempre ha avuto grandi contatti con l’Italia e soprattutto con Firenze negli anni ’60 e ’70 che lo hanno consacrato al grande pubblico. In quest’opera dal titolo “Family Group” si collega la figura umana con il concetto di vuoto e pieno tanto caro all’artista. L’opera realizzata nel 1934 sotto suggerimento del celebre Walter Gropius fu completata alla fine della Seconda Guerra Mondiale e fu la prima opera di bronzo a grandezza naturale che lui fece.
Il gruppo scultoreo si ispira alla nascita dell’unica figlia dell’artista andando a sottolineare il concetto di famiglia attraverso due figure adulte e un bambino che simbolicamente fuse insieme formano un tutt’uno, evocando poeticamente un senso di pace e di amore.


HELIDON XHIXHA “EVERLASTING”
Una delle sorprese del panorama contemporaneo è senza ombra di dubbio l’artista albanese Helidon Xhixha formatosi anche in Italia con grandi onori e notevolissime competenze artistiche. L’artista per le sue opere utilizza prevalentemente l’acciaio inox andando ad abbellire grazie a esposizioni diffuse, la nostra penisola con giochi di luci, ombre e riflessi dando la possibilità al fruitore di interagire in maniera ancora più intima con l’opera stessa ma soprattutto con l’ambiente circostante che diventa anch’esso parte integrante del processo creativo. L’opera che va assolutamente conosciuta prende il nome di “Everlasting”, esposta nel 2016 all’Aeroporto di Malpensa dove assieme ad una riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci ad alta definizione, crea inevitabilmente un ponte temporale tra i secoli e le due opere stesse, attualizzando il messaggio artistico, in un luogo che da sempre è incontro tra culture e civiltà: l’aeroporto stesso. I 12 pilastri in acciaio che rappresentano i 12 apostoli vengono posizionati davanti ai nove pannelli dell’ultima cena offrendo allo spettatore un punto di vista nuovo dal quale guardare il capolavoro di Leonardo, in stretta relazione con il mondo contemporaneo.


EDOARDO TRESOLDI “OPERA”
”A volte la foschia fa scomparire la Sicilia. Poi di colpo arriva il sole e ti appare l’Etna: questo posto è magico». Queste le parole dell’artista milanese inserito nella rivista Forbes come uno tra gli under 30 più influenti, ha realizzato nel 2017 una grandissima istallazione dal titolo Opera. Bel 46 capitelli realizzati in reti metalliche in un parco sembrano sorreggere simbolicamente il cielo della città. Il concetto dell’artista evoca e rimanda al Pantheon dell’antica Grecia, dove ora le colonne dialogano e si inseriscono nel tessuto urbano della città con gli alberi e la natura intorno in una sorta di “bosco antropico” come lui stesso lo definisce. Inoltre la posizione privilegiata a Reggio Calabria rende possibile la visione dello Stretto di Messina quasi a voler collegare i due luoghi facendoli incontrare in un tempio moderno, un luogo intimo e puro al di la del caos della città mondana e moderna.


CHRISTO “ L’Arc de Triomphe empaqueté”
Il 18 settembre 2021 a un anno dalla scomparsa del grande artista e padre indiscusso della Land Art mondiale Christo, viene messa in scena una sua opera postuma, desiderio che più di 60 anni prima era stato da lui ideato ma mai realizzato. Il progetto si sarebbe dovuto inserire in quello dei famosi monumenti impacchettati grazie a grandi impalcature in una sorta di performance creativa. “Sarà come un oggetto vivente che si animerà nel vento e rifletterà la luce. Le pieghe si muoveranno, la superficie del monumento diventerà sensuale. Le persone avranno voglia di toccare l’Arco di Trionfo”. Queste le sue parole dietro al grandioso progetto che vede l’utilizzo di 25 mila metri quadrati di polipropilene argentato e tremila metri di corde rosse. Una stupenda conclusione di una carriera costellata di grandi successi e opere indimenticabili che si conclude finalmente con la tanto sognata sensualità dell’arco che come una elegante donna vestita di bellezza, cammina nella stupenda Parigi.


MARINA ABRAMOVIC E ULAY
Più che un’opera una performance della meravigliosa Marina Abramovic. Ognuno di noi dovrebbe aver almeno una volta alla vita assistito a tale stupenda manifestazione artistica, due sedie una di fronte all’altra, un tavolo che le separa, tante persone che si siedono, restano in silenzio, parlano, piangono e poi la magia. Due occhi che si incrociano, le mani che si stringono in un commovente momento intimo tra due persone che si sono amate e hanno lavorato una a fianco dell’altra per una vita intera. Marina e Ulay dopo ben 22 anni finalmente riuniti insieme in quello che per anni hanno amato fare più di ogni altra cosa. Siamo nel 2010 al MoMa durante la performance “The Artis is present”, una sola parola: Indimenticabile.


ANISH KAPOOR “Cloud Gate”
La monumentale scultura pubblica dell’artista Anish Kapoor oggi si trova nella piazza del Millennium Park a Chicago. Fu realizzata tra il 2004 e il 2006 soprannominata “il fagiolo”. Il materiale in acciaio inossidabile con una perfetta saldatura unica, grazie alla sua liscia superficie riflettente, permette allo spettatore di poter ammirare passando sotto di essa o semplicemente intorno, tutta la piazza con i suoi grattacieli che vengono catturati e deformati dalla struttura. Essa si erge come un moderno omphalos greco. Oggi chiunque la conosce soprattutto come luogo fotografato e iconico di un nuovo messaggio artistico sempre fondendo l’arte contemporanea con il paesaggio circostante.


TAKASHI MURAKAMI
Il più influente tra gli artisti di origine nipponica dell’ultimo secolo, entra in contatto a New York con Jeff Koons e con l’influente mondo artistico newyorkese diventando a pieno diritto uno dei più grandi artisti di sempre. Le sue serigrafie realizzate con i famosi simboli delle margherite sorridenti, si prestano ad ogni situazione anche nel campo della moda, sono destinate a diventare popolari e non solo a essere messe in un museo. Molto spesso protagonista alla Biennale di Venezia, porta in scena opere divertenti, colorate ispirate a Walt Disney e a Haha Miyazaki con i quali ha contatti stretti. Lo scopo probabilmente di alleggerire la cultura giapponese troppo ancora scossa dagli eventi postbellici e ancora troppo turbata dalla sua storia.


I graffiti delle città
Concludo con una serie di opere fotografate di persona, piccoli passaggi umani di una bellezza indescrivibile, messaggi urgenti che chiedono di essere ascoltati e capiti. Andate nelle città, guardate i muri nei vicoli, notate i piccoli particolari anche più nascosti, che celano una meraviglia urbana inestimabile, frutto di estro e creatività di una nuova meravigliosa generazione di artisti, che magari odiano stare a scuola e studiare ma poi dentro hanno un mondo indescrivibilmente perfetto e speciale. Quest’ultima opera siete voi lettori a doverla cercare…